venerdì, Maggio 3, 2024
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Una mattina in biblioteca tra studio e ricerca

“Una volta un tale che doveva fare una ricerca andava in biblioteca, trovava dieci titoli sull’argomento e li leggeva; oggi schiaccia un bottone del suo computer, riceve una bibliografia di diecimila titoli, e rinuncia.”
Umberto Eco

La biblioteca è sempre stata percepita come il riferimento culturale di una comunità, un ambiente di apprendimento, studio e ricerca in cui è possibile reperire informazioni, confrontare le fonti, sviluppare e consolidare le idee.

O forse lo è stata fino a qualche decennio fa; da quando la tecnologia consente un accesso in tempo reale a migliaia di documenti provenienti da ogni parte del mondo, la biblioteca non sembra più avere questa centralità, almeno per le generazioni che non hanno conosciuto il mondo senza il web.

È forse per questo che un semplice lavoro di ricerca condotto al di fuori di quelli che sono ormai gli abituali schemi, cioè senza il ricorso alla rete, ha destato nei ragazzi della 1DCH del “Majorana” interesse, curiosità ed anche qualche riflessione certamente non banale.

Ecco alcune delle loro impressioni su un’”insolita” mattina di studio e ricerca in biblioteca.

“Mercoledì scorso, le professoresse Mundo e Sorrenti hanno organizzato un’attività di studio e ricerca su leggende e miti siciliani nella biblioteca comunale, sita a Milazzo presso Palazzo D’Amico, nell’ambito dell’attività di cittadinanza digitale.

A me questa esperienza è piaciuta molto, è stata interessante, istruttiva ed anche divertente.

È stato molto emozionante consultare i libri, anche perché si respirava un’aria particolare, sembrava davvero di essere stati catapultati ai tempi in cui ancora non esisteva internet.

Ora so cosa significa spulciare sui libri per ricercare notizie su argomenti che non conosciamo e mi rendo conto solo adesso quanta pazienza ci voglia per trovare le notizie giuste e reperire i libri da cui prendere spunto.

Noi oggi, grazie a Google, siamo abituati ad avere tutto a portata di click senza utilizzare e sentire il profumo della carta o il rumore delle pagine quando vengono sfogliate. Non si usa più la penna per trascrivere gli argomenti più importanti, come abbiamo fatto noi mercoledì, ma con un semplice gesto copiamo e incolliamo tutto ciò che ci interessa su fogli word, che poi possiamo modificare a nostro piacimento.

Con ciò non dico che vorrei tornare indietro nel tempo, perché penso di non poter vivere senza la tecnologia, dico soltanto che mi piacerebbe ripetere questa esperienza e vorrei tornare a respirare quell’aria un po’ polverosa ma misteriosa”

Marta Marzullo

“Lo scorso mercoledì, per un‘attività di ricerca-studio sui miti della nostra terra, ci siamo recati presso la biblioteca comunale Zirilli/Pellegrino di Milazzo. Per non arrivare impreparati, ci siamo documentati ed abbiamo poi trovato sul “SBR MESSINA” alcuni libri che sarebbero stati utili nella nostra ricerca-studio. Tra i tanti miti e/o leggende, insieme con il mio team di lavoro, ho lavorato su Colapesce.

Nicola, detto Cola, era un giovane ragazzo amante del mare, con un’innata capacità nel recuperare oggetti sul fondale marino. Sarà poi questa sua capacità che lo porterà ad essere convocato dal re di Sicilia, determinato a scoprire cosa si cela sotto l’isola.

Grazie all’ausilio del libro “La leggenda di Colapesce e i miti dello Stretto nella letteratura europea”, abbiamo scoperto molte cose nuove, ad esempio, che la leggenda di Colapesce è presente anche nella letteratura tedesca.

Poter fare una ricerca in questa biblioteca è stato qualcosa di meraviglioso che, oltre ad ampliare le nostre conoscenze, ci ha portati a riflettere su quanto i libri siano fondamentali nella vita di ogni persona.”                                             

Sofia Ravidà

“Nei giorni scorsi insieme ai miei compagni di classe sono andata alla biblioteca di palazzo D’Amico per un’attività di ricerca e di studio. All’ingresso ci hanno accolto i responsabili della biblioteca, che ci hanno guidato per le sale di lettura dove vi erano scrivanie adibite allo studio e delle grandi librerie piene di volumi di vario genere.

Ci siamo messi al lavoro, scegliendo un libro riguardante le leggende siciliane e ci siamo soffermati sulla leggenda di Colapesce. Il lavoro da noi svolto consisteva nella compilazione di una scheda, fornita dalla nostra insegnante, dove sono stati registrati il titolo, l’autore, i componenti del nostro gruppo, l’anno di pubblicazione, la collocazione, il luogo di pubblicazione e una breve sintesi dell’argomento.

Era la prima volta che entravo in una biblioteca, è stato molto bello studiare lì cullata dai tantissimi libri, sommersa da un’atmosfera silenziosa e raccolta.

Io amo tanto leggere ed è stata per me un’esperienza molto positiva, infatti mi piacerebbe trascorrere più tempo in biblioteca per ampliare le mie conoscenze, evitando di affidarmi sempre ad un motore di ricerca.”          

Sofia Privitera

“Mercoledì scorso, insieme con miei compagni di classe, sono andata a visitare la biblioteca del palazzo D’Amico per consultare libri che trattano i miti e le leggende della Sicilia.

Per noi è stata quasi una prova, uscire dalle abitudini e dagli schemi, immergendoci nel metodo di ricerca che utilizzavano i nostri genitori, ossia le ricerche sui libri e non su Wikipedia.

Cercando tra i vari libri della biblioteca, abbiamo trovato un libro su Colapesce e le varie sue versioni.

Penso che sia molto bello lavorare sulle fonti, sfogliare i libri, sentirne l’odore, dal momento che viviamo in un mondo tecnologico e siamo dipendenti dai telefonini. Fare le ricerche su internet è molto più semplice e rapido rispetto ad una consultazione, ad un reperimento di notizie su un supporto cartaceo.

Sfogliare le pagine di quei libri, sentendo il profumo della carta (ormai vecchiotta) e lavorando in gruppo attorno ad una scrivania, sotto delle fievoli luci, concentrandosi esclusivamente su un unico argomento e obiettivo, mi ha portato ad apprezzare il contatto diretto con i libri e quell’atmosfera tranquilla.

Io preferisco fermamente la ricerca su internet, ma non nego che qualche volta fare questo tipo di esperienze faccia bene e faccia rilassare molto.”                        

Stefany Italiano

“Oggi è stata una giornata diversa dalle altre, divertente ed anche formativa.

Le professoresse Mundo e Sorrenti hanno organizzato un’attività di ricerca-studio nella biblioteca della città di Milazzo, dove si trova l’istituto che frequento.

Ad aspettarci c’era la bibliotecaria, che ci ha condotti in una delle sale di consultazione, all’interno delle quali c’erano tanti scaffali di libri di ogni genere.

Sistemati nelle varie scrivanie, abbiamo iniziato a consultare libri riguardanti le leggende della nostra Sicilia, in particolare “Enna e il ratto di Proserpina” dello scrittore Nino Muccioli.

Abbiamo apprezzato i contenuti e chiesto spiegazioni. Abbiamo appreso che la prima pagina di un libro si chiama frontespizio e contiene tutte le informazioni: autore, titolo, casa editrice, data di pubblicazione. Inoltre i libri sono inventariati e di ognuno di essi si conosce la collocazione.

È stata una mattinata molto bella in cui ci è sembrato di vivere dentro una fantastica avventura, alla scoperta del mondo della biblioteca.

Abbiamo lavorato in gruppo, collaborando con i compagni, scoprendo anche ciò che si nasconde dietro ad un libro e come la biblioteca possa essere un luogo in cui fare nuove scoperte.” 

Elena Ilacqua

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