giovedì, Aprile 25, 2024
CulturaParliamo di....Scienza e Cultura

Napoleone Bonaparte, 5 maggio 1821 – 5 maggio 2021

 Ei fu, Siccome immobile
 dato il mortal sospiro,
 stette la spoglia immemore
 orba di tanto spiro,
 così percossa, attonita
 la terra al nunzio sta,
  muta pensando all’ultima
 ora dell’uom fatale;
 né sa quando una simile
  orma di piè mortale
 la sua cruenta polvere
 a calpestar verrà. 

Un mito, uno spartiacque ingombrante, comunque una figura chiave della Francia moderna. Napoleone, a 200 anni dalla morte, è ancora l’oggetto di culto di storici ed esegeti, indecisi ancora se riconoscergli la grandezza del modernizzatore o bollarlo come guerrafondaio megalomane e misogino. Perché straordinaria è stata la vicenda umana e storica dell’uomo che vinse tutto, perse riperse e riperdette tutto.

Più volte sugli altari, due volte in esilio, finito nella polvere di Sant’Elena, Napoleone attrae e respinge perché racchiude l’alfa e l’omega dell’eredità francese, una nazione che nei duemila anni passati, tra Vercingetorige e De Gaulle, si è trovata a specchiarsi nella volontà di cambiamento ribelle ma anche autocratica dell’uomo che venne definito “il dio in terra della guerra”.

Un despota illuminato a fase alterne, capace di garantire l’istruzione pubblica e di restaurare la schiavitù a la Guadalupa, imporre la laicità dello stato, ma anche subordinare per legge il ruolo della moglie a quello del consorte.

tomba di Napoleone

 Un dio della guerra che voleva sottomettere l’Inghilterra e caduto nelle sterminate distese russe. “Da vivo ha perduto il mondo, da morto l’ha conquistato”, l’epigrafe sempre attuale che gli dedicò il contemporaneo Chateaubriand.“L’eredità di Napoleone – dice la scrittrice Alessandra Necci, autrice di numerosi volumi sulla figura di Bonaparte – è ancora molto potente ed è, innanzitutto, in una certa idea di Francia. Un’idea che è stata portata avanti da grandi uomini politici in modi diversi, da De Gaulle, a Mitterand, all’attuale presidente. Un’idea della Francia in Europa, Napoleone era infatti un europeista ante litteram e poi, per citare un altro aspetto molto importante, la pubblica amministrazione e la centralizzazione di uno stato che ha resistito a oltre due secoli di tentativi di riforme”.  

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.