lunedì, Aprile 29, 2024
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Adolescenza:una via tortuosa alla ricerca di sé stessi

“Come sto? Preso bene o preso male oppure uguale non lo so”

Questa citazione di un cantante molto acclamato dai giovani di tutta Italia in questo periodo, non può che esprimere a pieno la turbolenta, ma al contempo dolce, età adolescenziale. Quel meraviglioso periodo della nostra vita stracolmo di novità, insicurezze, sogni e smarrimenti. Ciò che proviamo non è qualcosa di ben definito, confusione, momenti di gioia che si alternano a periodi di rabbia contro tutto e tutti. In fondo nessuno di noi sa cosa si prova durante l’adolescenza, immagino neanche coloro che ci sono già passati. Nei libri di testo leggiamo, studiamo, si argomenta tramite delle parole quasi schematiche, predefinite su cos‘è l’adolescenza.

Adolescenza:una via tortuosa alla ricerca di sé stessi

Vengono riportate le principali problematiche (fumo, droga, alcool), i più comuni ostacoli, il conflitto con i genitori, “i primi amori” se così si possono definire. Ma ciò che realmente si sente nel profondo della nostra anima e cuore non viene spiegato o riportato, perché effettivamente non si può. Cos’è l’adolescenza in linea di massima credo si sia capito. Ora la domanda da porci è: “Quali sono le sue problematiche?”. Sicuramente durante questa fase transitoria tra la fanciullezza e l’età adulta ci si pone di fronte ad emblematici pensieri. Proviamo a farci spazio nella mente, o meglio, nel labirinto di un adolescente medio. Il labirinto è vasto e i vicoli sono stretti, e da questi fuoriescono rovi e rami. Il cielo però è sereno e contornato di stelle. Ciò vuol dire che nonostante le difficoltà e i complessi, c’è sempre una luce, quel “cielo sereno” che ci indica la strada. Il cammino per uscire da quel labirinto che porta all’età adulta è tortuoso e i rovi spesso lasciano delle ferite e cicatrici, conseguenza dell’eccessiva e precoce voglia di diventare grandi e sentirsi qualcuno.

Adolescenza:una via tortuosa alla ricerca di sé stessi

Moltissimi ragazzi e ragazze cadono nel terribile vizio del fumo che diventa con il tempo dipendenza. Si inizia per gioco, con la convinzione di riuscire a smettere quando si vuole. Spesso si fa per dimostrare qualcosa a qualcuno, per sentirsi accettati in un gruppo. Se il gruppo fuma, lo fai anche tu per sentirti uguale agli altri e omologarti alla società che ti circonda. Questa mancanza di personalità è presente in molti adolescenti. Stessa cosa succede con la droga e l’alcool. Spesso la necessità di essere e di sentirsi uguali, parte di un qualcosa, sovrasta il nostro “io” che diventa “noi”. Se prima quel “noi” era la famiglia, ora diventano gli amici. La nostra fiducia si riversa nei nostri coetanei, che sono la nostra casa, quando quella vera sembra non esserci. C’è nei no, nei divieti, nelle punizioni, ma c’è sempre. Anche quando sembra non capire, remare solamente contro, come cani rabbiosi contro un gatto indifeso. È in quel momento che interviene la seconda famiglia, tra di noi anche chiamata “gang”.

Adolescenza:una via tortuosa alla ricerca di sé stessi

Ma quando il branco si scioglie e si rimane soli, è allora che sorgono le insicurezze e la debolezza che sono in noi. La “gang” è una sorta di corazza in cui ci nascondiamo. E ciò nasce anche dalla paura del diverso, del nuovo, da parte dei giovani e purtroppo anche dagli adulti. Scoprire alla fine di essere soli. Certo, un concetto un po’ pessimista. Un fondo di realtà ce l’ha però. La società di oggi è individualista. Ognuno agisce per trarne beneficio, senza pensare all’altro. Amici sì, fino a quando non si pone davanti lo stesso problema. E allora non si è più amici, il branco non è più un branco. E si scopre che se ne vanno via tutti, anche quei quattro infelici che tu chiamavi amici. È sicuro, troverai sempre delle persone che ti staranno accanto, oltre la famiglia. Ma soprattutto durante l’adolescenza, purtroppo, è una difficile impresa trovare il “best friend forever” (bff, nel nostro gergo). Essere adolescenti… beh lunga storia. Storia complicata, stracolma di vicoli bui, attraverso i quali si riesce alla fine a trovare noi stessi e la persona che diventeremo, o meglio sceglieremo di diventare.

Martina Crisicelli

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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