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Cyberbullismo per sconfiggerlo “Interconnettiamoci… ma con la testa!”

Cyberbullismo: venerdì 28 febbraio 2020, presso il Museo Didattico “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto, si è tenuto per gli alunni delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado, il secondo dei tre incontri dal titolo “Interconnettiamoci… ma con la testa!” organizzati dalla Istituto Comprensivo con la Polizia Postale e l’associazione “Lions Club di Barcellona P.G.”, per informare i più giovani su un importante problema che, oggi più che mai, sta prendendo sempre più spazio: il cyberbullismo.

Con questo termine si suole indicare il fenomeno consistente nel “bullizzare”, come ormai si dice, una persona considerata più debole attraverso internet ed i social network comunemente più usati, come Instagram, Facebook e Tik Tok. A volte si comincia con dei semplici commenti -“Quanto sei grassa…, Ma come ti vesti?…” – fino ad arrivare a dei veri e propri insulti o addirittura a raccontare storie o episodi imbarazzanti, il più delle volte non veri, che hanno come soggetto la persona presa di mira, che nei casi più estremi arriva purtroppo a pensare anche al suicidio.

Questo incontro è stato organizzato pertanto, oltre che per sensibilizzare i ragazzi al fine di evitare che ci siano altre vittime di questo triste fenomeno, anche per educarli ai pericoli e a un uso consapevole di internet e dei social. È stato un momento di confronto veramente molto interessante, durante il quale le domande non sono certo mancate. Erano presenti l’avv. Santina Maiorana e l’ing. Stefano Yuri Paratore, assente per motivi di lavoro il vice questore Antonio Rugolo.

L’introduzione di questo meraviglioso dibattito ha fatto molto riflettere gli alunni presenti sull’uso quotidiano del loro smartphone, di WhatsApp o degli altri social su cui spesso vanno a curiosare ma dove a volte circolano notizie false, le cosiddette “fake news”. Si è posto inoltre anche l’accento sul grande uso che al giorno d’oggi si fa dei telefoni e degli apparecchi tecnologici a nostra disposizione, ma si è anche discusso su come si debba imparare ad utilizzarli al meglio per arricchire le nostre conoscenze, per conoscere il mondo in cui viviamo, senza però cadere nella “trappola delle fake” o diventare vittime di chi ha cattive intenzioni. L’ingegnere Paratore ha fornito, a questo proposito, importanti delucidazioni sul concetto di PRIVACY, su come rendere privato il proprio account sui social e proteggere i nostri dati personali dalla curiosità di persone che potrebbero utilizzarli per scopi propri. Ha, inoltre, richiamato l’attenzione dei ragazzi sull’importanza di salvaguardarsi da chi, usando falsi profili, invero voglia solo raccogliere informazioni su di noi.

Infine l’avvocato Maiorana ha ricordato che tutti noi siamo “qualcuno” sui social, siamo raggiungibili tramite il nostro indirizzo e-mail o tramite il nostro numero telefonico, che viene richiesto ogni qualvolta si installi un’app del genere. Ognuno di noi, pertanto, si potrebbe ritrovare a rispondere dei propri commenti o giudizi espressi nel web, nel caso in cui questi ledano la sensibilità o l’animo altrui.

La cosa fondamentale, quindi, è imparare a guardarsi allo specchio per vedere i propri difetti e non giudicare quelli degli altri e, soprattutto i più giovani, devono comprendere che a volte una parola ferisce molto più dei fatti.

Riflettiamo… Come ci sentiremmo se fossimo noi l’oggetto dei commenti altrui?

Greta Coppolino

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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