domenica, Aprile 28, 2024
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Parole, soltanto parole?

Una parola può racchiudere un’infinità di significati, di sfumature…dietro una parola si può nascondere un’emozione, una gioia ma anche un dolore silente.

Si parla per spiegare, discutere, confrontarsi, scherzare, chiarirsi; sicuramente ad ognuno di noi sarà capitato, almeno una volta nella vita, di voler dire quel qualcosa che poi, alla fine, abbiamo tenuto dentro, trascinandoci per sempre l’amarezza per non aver parlato.

Eppure la nostra cara lingua italiana, è sempre lì, pronta ad aiutarci, come un’amica fedele, in ogni momento ci suggerisce la parola più adatta alla circostanza, la frase più adeguata al contesto. Certo ne ha fatta di strada: persino Manzoni che” non si dava pace”, finalmente con la” risciacquatura in Arno”, ha trovato la lingua perfetta per il suo romanzo storico: la lingua parlata, quella viva, usata dalla gente comune. Il sommo poeta, Dante Alighieri, invece, usa il volgare per affrontare argomenti illustri. E già perché con la lingua ci si deve capire, deve essere limpida, chiara, duttile, deve adattarsi ai tempi, al cambiamento. Poco importa se usiamo una lettera, un sms o un foglio di carta stropicciato, la nostra” paladina “della comunicazione, ci verrà in soccorso e tutto prenderà forma. Le parole sono lo spirito vitale senza il quale regnerebbe il caos.

Leggiamo, parliamo, scriviamo; lasciamoci accarezzare dall’intensità di una parola, emozioniamo ed emozioniamoci davanti all’ immensità espressiva della nostra lingua.  Arricchiamo il nostro animo, nutriamo la nostra mente di cibo sano perché di” cibo spazzatura” il mondo ne è pieno.

Veronica Sofia    

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