domenica, Aprile 28, 2024
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PRO O CONTRO GLI ANGLICISMI?

L’inglese è ormai diventata la lingua internazionale, parlata in tutti i paesi del mondo.

Nel corso dei secoli essa è riuscita a influenzare molte lingue, tra le quali anche l’italiano, inserendovi termini inglesi come ‘fare zapping’, ‘cyberbullismo’  ‘resett’… e molti, molti altri.

Ormai in molte trasmissioni e riviste riscontriamo titoli in inglese e conduttori che utilizzano anglicismi, ovvero parole inglesi recepite in un’altra lingua. Ma ciò è un effetto negativo o positivo?

A mio parere l’uso di alcune parole inglesi nella lingua italiana non è poi un effetto così negativo, certo alcune parole italiane vengono sostituite in inglese come ‘fine settimana’ da ‘weekend’ o ‘esibizione’ da ‘performance ed è ormai un’abitudine parlare con termini inglesi, tanto da non poterne far a meno, soprattutto tra le nuove generazioni.

Utilizzo molte parole in inglese con i miei amici e parenti, soprattutto in famiglia poiché la nostra lingua d’origine è una lingua mista con l’inglese. Utilizzo molto spesso la parola ‘anyway’, ad ogni modo, e abbreviazioni in inglese come GG, good game = buon gioco, o IDK I don’t know = non lo so.

L’inglese lo parlo ogni giorno e per me usare termini inglesi e riscontrare anglicismi nei media non produce affatto un effetto negativo per la nostra lingua italiana e non rappresenta rischio di impoverimento linguistico ma, al contrario, costituisce un arricchimento e un’opportunità di crescita culturale soprattutto se ciò permette di conoscere e utilizzare espressioni utili per esprimere concetti nuovi o abbreviare perifrasi lunghe e tortuose.

Angela Ortega 3 C BS

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3 pensieri riguardo “PRO O CONTRO GLI ANGLICISMI?

  • Forse non è la priorità di questo momento. Ma..” leadership, governance, new economy, job act, spread, bound, rating, default, welfare, road map, election day, team, staff, authority, privacy, know-how, deadline, devolution, new entry, outsider, meeting, performance, congestion, corporation, scouting, partner, boom, task force, check point, work in progress, low cost… ecc. ecc.
    Cosa direbbe, oggi, il sommo paeta Dante Alighieri? Che fine ha fatto la nostra meravigliosa lingua italiana? Qualcuno dice che la nostra Costituzione è la migliore del mondo; è forse scritta in Inglese ?

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    • Mica la lingua italiana è stata sostituita da quella inglese AHAHAHHA. Ti voglio proprio vedere a dire “puntatore elettronico” invece di mouse oppure “ha tirato la palla in rete e ha segnato” invece di dire goal. E poi è così bello l’inglese. Io penso che l’abbinamento di queste due lingue insieme sia fantastico. E’ insensato fare un elenco di termini inglesi come fossero utilizzati ogni secondo della nostra vita, non vengono mica detti tutti insieme gli anglicismi ahahaha si usano ogni tanto

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    • Mouse si potrebbe tradurre letteralmente con topo (come fanno ad esempio in Francia con souris e Spagna con rato). Goal si dice rete in Italiano, parola che veniva spesso usata dai cronisti ma che probabilmente sta cadendo sempre piu’ in disuso. Sostituire il proprio vocabolario con quello della lingua del momento (che e’ quel che rappresentano quasi tutti i termini indicati da Francesco) non e’ arricchire una lingua, ma progressivamente cancellarla pensando di essere moderni, invece si e’ solo ignoranti e asservati, un paese di furbetti tutti impegnati ad ingraziarsi il padrone di turno. La lingua e’ uno degli elementi piu’ caratteristici dell’identita’ di una cultura e di un paese… vantarsi della propria cultura e dire di voler essere una nazione che vuole avere peso, mentre ci si vergogna della propria stessa lingua, e’ una contraddizione pazzesca. Ogni lingua e’ un’opera d’arte. Tutto il mondo acclama la bellezza dell’italiano, eccetto gli italiani! La dice lunga!

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