giovedì, Aprile 25, 2024
Sport

Olimpiadi: un salto nella tecnologia

“Lo spirito olimpico non è proprietà di una razza né di un’era”

Pierre de Coubertin

 

Giorno 29 ottobre 2017 a Roma, il CIO, Comitato Olimpico Internazionale, ha proposto l’introduzione nei Giochi olimpici di una nuova disciplina: i videogames.

Il CIO ha diffuso un comunicato esprimendo le proprie opinioni a riguardo: “Gli e-Sports competitivi possono essere considerati un’attività sportiva e i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un’intensità tale da poter essere paragonata a quella degli atleti delle discipline tradizionali”. Il comunicato olimpico ha affermato che i videogiochi possono essere considerati delle vere e proprie attività sportive e dovranno comunque rispettare i valori olimpici. Il CIO si fornirà, pertanto, di strutture contro il doping e norme contro le scommesse.

Già dal 2015 a Londra diverse gare di videogames sono state seguite da un numero elevato di persone, dando così voce al desiderio e successivamente alla richiesta di aggiungere alle discipline olimpioniche i cosiddetti sport elettronici. A confermare tale richiesta è stato il creatore di World of Warcraft, Rob Pardo il quale, proprio nel 2015, ha affermato che i videogiochi sono seguiti da un vasto pubblico e che sono sfide altamente competitive, in cui i giocatori devono avere ottimi riflessi. Poiché il CIO ha stabilito un limite massimo di sport che possono partecipare ai Giochi, risulta complicato inserire gli e-sport fra le discipline. La proposta di Rob Pardo ha interessato particolarmente i progamer e tutti i giocatori del mondo, maggiormente gli adolescenti e le persone tra i 20 e i 30 anni. Inoltre, il comitato pensa che tale proposta possa aiutare i ragazzi ad essere più sportivi e interessati alle Olimpiadi.

Ad aprile dello scorso anno il presidente del CIO Thomas Bach, non riscontrando negli e-sport alcun sforzo fisico, si pronunciava a sfavore circa il loro inserimento fra le discipline olimpioniche. Nonostante ciò, già dal prossimo anno questi videogiochi saranno introdotti nel programma dei Giochi asiatici e si è ipotizzato che la prima edizione ufficiale avvenga a Parigi nel 2024.

Non tutti sono a favore di questo cambiamento, e numerose sono state le lamentele soprattutto da parte dei giocatori di scacchi che da tempo richiedono l’ammissione della loro disciplina alle Olimpiadi. Le loro richieste non sono mai state soddisfatte in quanto, secondo il CIO, si tratta di uno sport mentale. Alcuni ritengono invece che l’ammissione degli sport elettronici alle Olimpiadi sia fondamentale per rendere una gara emozionante.

Così facendo però i Giochi olimpici perderanno le loro tradizioni! Forse è importante ricordare che le Olimpiadi nacquero nel 776 a.C. ad Olimpia come celebrazioni atletiche e religiose. Inizialmente non erano presenti tutti gli sport inseriti nelle Olimpiadi odierne, infatti si effettuava solo una gara di corsa, poi si aggiunsero il pugilato, la lotta e il pentathlon. Col passare del tempo le Olimpiadi divennero sempre più importanti e, nel periodo in cui si svolgevano, venivano addirittura sospese le guerre in tutta la Grecia. La situazione cambiò quando con l’impero romano e con la diffusione del cristianesimo i giochi iniziarono ad essere considerati delle feste pagane e perciò furono vietati; molti secoli dopo, grazie al fondatore del CIO, Pierre de Coubertin, essi ritornarono a nuovo splendore nel giugno del 1896 ad Atene, dando vita alle Olimpiadi dell’età moderna.

I valori umani, quali la lealtà, il rispetto e l’onestà sono sempre stati alla base delle Olimpiadi e di ogni pratica sportiva ma ora sembra che la sempre più pressante tecnologia voglia spazzare via tradizioni e ideali. Al di là dell’imponente battage pubblicitario che tale dibattito ha messo in moto, è innegabile che l’apertura verso gli e-sport sia un ulteriore passo dell’ umanità verso il progresso ma non può non tenersi nel debito conto che dietro e dentro la competizione fra gli atleti debba sempre  essere presente il set dei valori olimpici: fair play, partecipazione, amicizia, lealtà, solidarietà, impegno, rispetto, coraggio, miglioramento di sé, pace, uguaglianza e internazionalismo. È questo quello che viene definito umanesimo illuminato e che conferisce ai Giochi un’attrattiva capace di coinvolgere il mondo intero, a prescindere dalle differenze culturali e che va oltre il puro spettacolo sportivo.

 

Laura Siragusa, Claudia Siragusa II C BS

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