giovedì, Aprile 18, 2024
Arcipelago Milazzo

ALLA SCOPERTA DELLE BELLEZZE NATURALI DI CAPO MILAZZO

Legambiente ha offerto alla nostra scuola la possibilità di conoscere le bellezze del territorio in cui viviamo, scoprendole da un differente punto di vista, cioè dal mare. È stato organizzato, quindi, il periplo di Capo Milazzo nel quale abbiamo ripercorso il viaggio compiuto il 19 Gennaio 1853 dallo scrittore milazzese Barone Piaggia a bordo di una nave che costeggiò il promontorio e gli consentì di osservarne le notevoli bellezze.

Il nostro giro turistico alla scoperta dell’ambiente inizia dal porto di Milazzo dove ci imbarchiamo a bordo di una delle navi del Gruppo Taranto Navigazione.
Passiamo davanti alla spiaggia “Croce di Mare”, forse la località di balneazione più antica per i milazzesi, contraddistinta da una Madonnina posta su uno scoglio (foto 1).

foto 1
foto 1

Arriviamo a “Punta Rugno”, dominata dall’alto da Villa Rizzo, che è stata la residenza dell’ammiraglio Luigi Rizzo, il pluridecorato eroe della prima guerra mondiale (foto 2).

foto 2
foto 2

La vegetazione presenta olmi campestri, biancospini, mirti e felci;
tra gli animali, il coniglio selvatico, il riccio ed il cardellino.

Spostandoci poi verso “Punta Trifiletti” è possibile osservare la “Grotta dell’Oro”, così denominata in ricordo di un antico episodio legato all’assedio spagnolo di Milazzo (foto 3).

foto 3
foto 3

Sembra infatti che il luogo sia stato utilizzato durante la guerra del 1718 tra tedeschi e spagnoli come rifugio da parte di alcuni sostenitori di questi ultimi. La leggenda riferisce che i nobili milazzesi siano riusciti a fuggire dal Castello, in cui erano detenuti, con l’aiuto e la complicità del sacrestano del Duomo, che fornì loro le corde delle campane per calarsi nottetempo dalle mura della “cittadella”. Nascostisi, prima di prendere il largo, in una grotta marina della costa del promontorio di levante, i nobili “scamparono ai Ministri della Giustizia” corrompendo gli armigeri tedeschi, inviati per catturarli, con “pugna di moneta d’oro” (da cui il nome della grotta).

All’estremità del promontorio, sopra una balza a picco sul mare, detta Salto del Cavallo, si scorge il Faro di Capo Milazzo

In prossimità della “Punta Messinese”, estrema propaggine del promontorio, si apre una piccola grotta denominata “Gamba di donna”, dalla forma di una selce che, dalla volta, si immerge in acqua.

Un breve tratto ancora e si aprono le piscine di “Punta Messinese”, fronteggiate dallo “Scoglio della Portella”, comunemente conosciuto come “Carciofo” (foto 4).

foto 4
foto 4

Perino Valentina

Russo Simona

5D BA

 

 

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.