martedì, Maggio 7, 2024
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La “Giornata del fiocchetto lilla” pone l’attenzione sui disturbi alimentari

I disturbi del comportamento alimentare interessano diverse fasce d’età ma indubbiamente sono diffusi per lo più durante l’adolescenza e di solito dipendono da una visione distorta del proprio corpo. I giovani affetti da questo problema attribuiscono, infatti, un’eccessiva importanza, spesso una vera ossessione, al cibo, al peso e alle forme del proprio corpo, e tutto questo influenza a livello mentale la propria autostima e la considerazione di sé stessi innescando un circolo vizioso. Una forma di comportamento alimentare non corretto sono in particolare l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa, problemi che vanno ben oltre la preoccupazione per il peso corporeo e sono in realtà un intreccio di fattori psicologici e socio-culturali che influenzano profondamente la vita di chi ne è affetto. L’anoressia, vera e propria malattia tipica dei “paesi del benessere”, insieme alla bulimia ed a altri disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, colpisce milioni di persone al mondo, manifestandosi a diverse età, sesso e provenienza sociale, ma solitamente è più diffusa tra i giovani, in particolare nelle donne in età compresa tra i 15 e i 25 anni.

Proprio in considerazione degli aumenti vertiginosi di casi relativi ai disturbi alimentari, detti DA, e con l’obiettivo di far conoscere la profondità della problematica, il 15 marzo 2012 è stata istituita per la prima volta in Italia dall’Associazione “Mi nutro di vita” la “Giornata Nazionale del fiocchetto lilla”, simbolo della lotta contro questo errato approccio nutritivo. Tale data non è stata scelta casualmente, ma ricorda il giorno in cui Giulia Tavilla, una giovane di soli diciassette anni, è rimasta vittima di un circolo vizioso alimentare da cui non è riuscita a venire fuori. Il padre Stefano, per non dimenticare e soprattutto per evitare il ripetersi di episodi tanto tragici, ha voluto dedicare questo giorno alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su tali problematiche, giovanili e non, e a diffondere la consapevolezza che queste patologie si possono oggi curare e superare. Dedicare un’intera giornata alla corretta informazione su questa tematica è perciò utile per consentire di agire tempestivamente, di attivarsi per aiutare chi soffre di questi disturbi. Ed è simbolo di speranza per coloro che stanno ancora lottando.

Una delle caratteristiche più insidiose dell’anoressia o della bulimia anoressica è infatti la capacità di nascondersi dietro una facciata di normalità. Spesso chi ne soffre cerca di nascondere il proprio problema, facendo sì che i segnali di allarme passino inosservati o vengano minimizzati. Dietro il sorriso forzato e l’apparenza di controllo si nasconde, invece, una lotta interiore devastante, aggravata anche dai canoni estetici di bellezza diffusi dai social. Tutto inizia improvvisamente a ruotare attorno al cibo e alla paura di ingrassare, solo il pensiero di andare in pizzeria o al McDonald’s con gli amici diventa un motivo di paura e ansia, e questo influisce anche a livello emotivo, portando spesso all’isolamento, alla solitudine e alla depressione.

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I motivi di questo comportamento sono determinati spesso da un disagio psicologico ed emotivo tipico soprattutto della giovane età. In questa fase molto delicata, in cui si verifica un cambiamento dell’aspetto fisico, sia negli uomini sia nelle donne, il riuscire ad accettarsi non è sempre semplice: molto spesso l’immagine dello specchio è quella di un/una ragazzo/a con i fianchi troppo larghi, con le cosce troppo grosse e con la pancia troppo evidente quando in effetti non lo sono… Nella mente tutti i problemi sono riconducibili al cibo e al controllo da esercitare su di esso. Ma non è sempre così. Questa malattia non sempre dipende dall’accettazione della propria immagine, perché può anche essere scatenata da una delusione d’amore, una separazione o da rapporti difficili con i genitori che risultano difficili da accettare… Di fronte a queste difficoltà, essendo incapaci di reagire, soprattutto gli adolescenti iniziano spesso a rifiutare il cibo o al contrario abbuffarsi senza controllo, salvo poi procurarsi il vomito per non destare allarme. In genere tendono a fingere che tutto vada bene, ingannando anche la famiglia.

L’anoressia, se non trattata in tempo e nei modi adeguati, può però portare a conseguenze estreme come la morte e rappresenta una delle cause di morte per malattie mentali nei paesi occidentali. Stesso pericolo è legato alla bulimia, con altre patologie. La cosa certa è che entrambi i problemi di approccio alimentare vanno ben oltre la semplice questione di controllo del peso, sono disturbo complesso che richiede comprensione, empatia e un impegno a lungo termine per il recupero, anche con il supporto familiare. Solo attraverso l’educazione, la consapevolezza e il sostegno possiamo infatti sperare di sconfiggere queste malattie insidiose e offrire una speranza di guarigione a coloro che ne sono affetti. È auspicabile perciò un maggiore approfondimento del problema anche mediante convegni, seminari e manifestazioni, anche in ambito scolastico, per sensibilizzare i giovani sulle complicazioni legate alla malnutrizione e sulle conseguenze fisiche e mentali talvolta irreversibili di cui possono essere vittima.

La “Giornata del fiocchetto lilla” è nata per tenere alta l’attenzione, ma è un’attenzione che deve restare accesa ogni giorno dell’anno per convincere chi soffre in silenzio ad accettare di farsi aiutare.

Alice Smeralda Mazzeo

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)

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