venerdì, Maggio 3, 2024
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COME LA LETTERATURA HA INFLUENZATO LA MEMORIA?

16 ottobre 1943, la razzia nazista a Roma: tra storia, memoria e letteratura.

Perché e come ricordiamo? Perché dimentichiamo? E perché omettiamo?

Le pubblicazioni sono prevalentemente saggi di storia, ma quanto invece la letteratura ha influenzato la memoria collettiva della Shoah? Quanto e come i testi letterari hanno favorito la conoscenza e il ricordo del 16 ottobre 1943? Di tutto questo parla Mara Josi nel suo nuovo libro “Rome, 16 October 1943“.

Il ruolo della letteratura nella trasmissione della memoria di questo giorno è stato minimo, nonostante i testi abbiano svolto un ruolo cruciale nella diffusione della conoscenza dell’Olocausto. Questo è stato quello che ha provato a spiegare l’autrice nella sua ultima pubblicazione. In altre parole, ci spiega come la letteratura possa, ed effettivamente abbia influenzato, il ricordo individuale e collettivo, nazionale e internazionale del 16 ottobre del ‘43.

Mara Josi ha raccolto l’interesse del mondo accademico per aver raccontato della razzia nazista a Roma. Il libro nasce dalla ricerca che lei stessa ha svolto presso l’Università di Cambridge nel Regno Unito e l’University College Dublin (in Irlanda) in cui ha proseguito le sue ricerche. Ha deciso di scrivere la sua opera in lingua inglese, perché questo permette di discutere della nostra storia al di là dei confini nazionali.

Per ora è disponibile solo in lingua albionica, ma l’autrice ha precisato di lavorare anche ad una copia scritta in lingua italiana.

In merito all’articolo citato in precedenza, ossia il nuovo libro scritto da Mara Josi il cui titolo è “Rome, 16 October 1943”, voglio sottolineare l’immensa importanza che svolgono i testi letterari sulla trasmissione della Shoah. Molti autori come Primo Levi, Daniela Padoan, Shlomo Venezia, o addirittura la piccola Anne Frank (con il suo diario) sono riusciti a testimoniare grazie alle loro opere la tragica realtà dell’Olocausto. Narrano delle deportazioni, dei campi di sterminio, delle morti atroci, ma fortunatamente anche della liberazione di tutte le persone ebree ingiustamente perseguitate e uccise dalla Germania nazista dell’epoca.

Ottanta anni fa, ovvero il 16 ottobre del ‘43, migliaia di cittadini ebrei vennero prelevati dalle loro case nel ghetto di Roma, per poi essere deportate nel campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia. A parer mio il libro di Mara Josi è un’ottima produzione, perché in qualche modo tiene vivo il ricordo di quel crudele giorno e di tutte le vittime della Shoah.

Dobbiamo commemorare sempre questo terribile capitolo della storia, da cui non bisogna mai togliere il segnalibro.

Martina Trifirò 3EBS

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