martedì, Maggio 14, 2024
Comprensivo "Capuana" BarcellonaIstituti della Provincia

C’è ancora domani: un film su cui riflettere

Può un film essere una grande lezione di vita e offrire profondi spunti di riflessione con grande poesia e leggerezza? Nel caso di C’è ancora domani, la risposta è sicuramente sì.

Lo scorso 30 novembre, per riflettere sulla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, le classi della scuola secondaria dell’I.C. “L. Capuana” si sono recate al cinema Corallo di Barcellona Pozzo di Gotto per assistere alla proiezione del film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi.

Nonostante fosse il debutto della Cortellesi alla regia, questa straordinaria artista è riuscita magistralmente sia a scrivere che a interpretare e dirigere un film che ha ricevuto grandissimi consensi di pubblico e di critica diventando campione d’incassi.

La tematica trattata è quella, ancora purtroppo drammaticamente attuale, della violenza sulle donne.

La particolarità di questo film sta nel fatto che tutte le scene di violenza non vengono mostrate o sono realizzate attraverso scene di ballo, così lo spettatore capisce che la violenza avviene ma non la vede.

L’altro punto di forza del film sta nella scelta registica del bianco e nero. Come spiega la stessa regista, questa è “una scelta istintiva”, fatta perché lei si è ispirata a situazioni e racconti ascoltati durante la sua infanzia che lei immaginava appunto in bianco e nero.

Il film racconta di Delia, una “brava donna di casa” che vive nella Roma del Dopoguerra, insieme al marito violento Ivano, ai suoi tre figli e al burbero suocero Ottorino.

Delia viene picchiata da Ivano per qualunque sciocchezza e subisce anche violenza verbale. Tuttavia accetta la sua condizione in modo remissivo, svolgendo anche diversi lavori per mantenere la famiglia e consegnando puntualmente i soldi al marito. Nel frattempo arriva una lettera speciale per lei, che Delia terrà nascosta al marito, e che le cambierà per sempre la vita.

Ad aiutarla ci saranno la sua amica Marisa, fruttivendola che, al contrario della protagonista, è una donna emancipata, il soldato afroamericano William, il meccanico ed ex-fidanzato Nino e la figlia Marcella, a cui Delia è molto affezionata e che sarà determinante per il finale della storia.

Il finale del film è a sorpresa: Delia, nonostante alcuni avvenimenti avversi tra cui la morte del suocero, riesce a prendere in mano il proprio destino e, dopo aver scritto una lettera a sua figlia Marcella e averle lasciato i suoi risparmi, scappa da casa. Il film sembra lasciare intendere che quella della protagonista sia una fuga d’amore con Nino, il suo primo amore. Invece Delia scappa per andare a votare. Si capisce allora che la vicenda è ambientata nella storica data del 2-3 giugno 1946, data in cui in Italia le donne votarono per la prima volta.

Questo film mi è piaciuto moltissimo perché la storia di Delia è la storia di molte donne sottomesse da uomini cresciuti in una società maschilista e piena di pregiudizi, ieri come oggi.

La sequenza più interessante per me è stata quella in cui Ivano arriva al seggio elettorale per riportare a casa Delia, ma vedendo che lei e le altre donne gli tenevano testa, guardandolo fisso negli occhi senza parlare, lui va via sconfitto. Questa scena riassume tutto il significato del film: non bisogna mai accettare la violenza ma ribellarsi.

È stato importante, attraverso la visione di questo film, mostrare a tutti noi giovani che è necessario un cambiamento di mentalità affinché le donne possano essere sempre rispettate e libere e la società sia più giusta e libera da pregiudizi e stereotipi di genere.

Giuseppe BUCOLO

Classe IIC- Scuola secondaria di I grado “G. Verga”- I.C. “L. Capuana”

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.