mercoledì, Maggio 8, 2024
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Può esistere una guerra “giusta” ?

Fin dall’antichità sentiamo parlare sempre di guerra. Da sempre è presente nella nostra storia, e da sempre ha portato una sola cosa: morte.

Eppure al tempo, ma anche adesso, c’erano e ci sono persone che considerano la guerra “giusta”. Per conquistare terre, civilizzare nuovi popoli, ingrandire o proteggere i propri territori, per difendere la propria cultura… Essa, perciò, è stata per tanti popoli “giusta” proprio quando veniva utilizzata come metodo di difesa. Da sempre le opinioni sulla guerra sono contrastanti, e ci sono persone che pensano possa essere “giusta”, altre che invece la ripudiano in tutte le sue forme. 

Io, personalmente, appartengo al secondo caso. Nessuna guerra, a parer mio, può essere “giusta” o “giustificabile”. Soprattutto quando prevede morti inutili. E tutte le morti valgono allo stesso modo.

La guerra non migliora, non risolve, all’opposto porta distruzione, desolazione, povertà, spopolamento, morte. La guerra non cancella niente, anzi scrive soltanto altre storie tristi sul nostro libro di storia, che invece di insegnarci qualcosa, come sta accadendo in questo periodo, fanno proprio ripetere le azioni sbagliate compiute in passato.

La verità è che spesso, più che cercare di risolvere le situazioni, si passa direttamente alla violenza e al contrattacco. Perché ormai abbiamo questa stupida convinzione che la violenza si possa combattere solo con altra violenza, quando in realtà abbiamo tante testimonianze, di tanti uomini e donne, che hanno dimostrato e dimostrano il contrario.

La violenza, infatti, provoca soltanto stragi e catastrofi. E in questo di “giusto”, non c’è davvero nulla. La guerra è sempre sbagliata, e sempre sarà ingiustificabile. 

Si parla sempre di un mondo di pace e fratellanza, e poi crediamo nella guerra “giusta”? In mia opinione, in un modo o nell’altro, un conflitto sarà sempre la scelta peggiore, in ogni caso o circostanza. 

“E dico sì al dialogo perché la pace è l’unica vittoria, l’unico gesto in ogni senso che dà un peso al nostro vivere.” Invece che contare sulla violenza come mezzo, dovremmo riflettere su questa frase, che è tratta dalla canzone “Il mio nome è mai più” di Jovanotti, Piero Pelù e Luciano Ligabue. Questo brano fa capire quanto il dialogo sia l’unico modo di affrontare un problema, senza dover ricorrere a spargimenti di sangue, morti ingiuste. Il dialogo è l’unica arma degna dell’essere umano, l’unica capace di garantire una pace duratura. È l’unica arma che è in grado di trovare accordi e soluzioni. Ed è così che noi potremo vivere in un mondo, in cui tutto è fondato sulla vera pace e fratellanza.

Elisa Maria Longo

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)

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