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25 Novembre Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999.  La data del 25 novembre è stata scelta in ricordo del sacrificio delle sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, uccise dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo nella Repubblica Dominicana.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha invitato i governi e le organizzazioni internazionali ad impegnarsi a svolgere in quel giorno attività per sensibilizzare la gente. Anche nel nostro Istituto abbiamo svolto delle attività di sensibilizzazione contro la violenza di genere attraverso la lettura di poesie, di testimonianze, l’ascolto di canzoni o la visione di piccoli cortometraggi; sono seguiti momenti di riflessione e di produzioni letterarie e grafico-pittoriche (pensieri, poesie, lettere, disegni, video) realizzati dai piccoli alunni della Scuola dell’infanzia e della Scuola Primaria e dai “grandi” della Scuola Secondaria di primo grado “Zirilli”.

Ricordiamo che la data della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne segnò anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere”, che precedono la Giornata Universale dei Diritti Umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women’s Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.

In molti paesi il colore esibito è il rosso e uno degli oggetti simbolo è rappresentato dalle scarpette rosse che rappresentano le vittime di violenze o di femminicidio.

La violenza sulle donne ha tante facce: è quella che avviene tra le mura di casa, sul lavoro, per strada, sui media e sui social.

È la violenza di un potere che parla di uguaglianza e di emancipazione, ma poi non punisce chi infrange le regole. Ogni giorno una donna deve difendersi da occhiate, fischi, manate, inviti, deve essere più veloce di un compagno violento, di un vicino che la molesta, di un datore di lavoro che la minaccia. Fintanto che tutto questo accade, una donna non sarà mai libera di girare la sera senza doversi guardare le spalle, senza dover misurare la lunghezza della sua gonna o la profondità della sua scollatura, non esiste parità.

La violenza di genere è quella che vuole le donne sottomesse all’uomo, sia nella società, sia economicamente. La violenza non è solo fisica, ma anche psicologica: una violenza che è difficile da riconoscere perché uccide l’anima. No! L’amore non è questo, l’amore non fa male!

L’amore è sostegno, ascolto, rispetto, condivisione!

Emanuele Crisafulli

Classe 1^C Scuola Secondaria di primo grado “Zirilli”

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