giovedì, Aprile 18, 2024
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L’ Ospedale delle bambole.

Una realtà della magica Napoli

Capita a tutti almeno una volta nella vita di andare in ospedale: si può andare per un evento felice come la nascita di un bimbo o per un evento meno lieto! Capita meno invece di imbattersi in un ospedale non per esseri viventi. L’ ospedale che sto per raccontarvi infatti non è un luogo qualsiasi ma un ospedale delle bambole. Ebbene sì, esiste davvero e si trova a Napoli, nel bel mezzo di Spaccanapoli (chiamata così perché divide la città in due) zona molto conosciuta per i presepi di SAN GREGORIO ARMENO.L’ idea nacque quando ad un signore di nome Luigi Grassi scenografo di teatri di corte, che oltre a dipingere le scenografie costruiva e riparava ogni oggetto di forma o genere, tra cui i pupi di scena. Un giorno una mamma gli “affidò” una bambola della sua figlioletta che piangeva disperatamente perché le si era rotto il braccio.

Museo-Ospedale-delle-Bambole-Napoli

 

Dopo qualche settimana la donna ritornò a riprendersi la bambola e notò con stupore che era “guarita”. Ben presto la voce si diffuse per tutta la città e tante mamme si recavano in bottega per recuperare l ‘unica bambola che potevano permettersi. Tra i tanti visitatori e genitori che portavano a “visitare” le proprie bambole, ci fu un uomo che con un dialetto napoletano stretto disse: “Me pare proprio o’ spital d ‘ è bambule” (sembra proprio un ospedale delle bambole). Da allora il “dottore” Luigi Grassi affisse su un cartello fuori la bottega:” ospedale delle bambole”.

Ed è così che dalla fine del 1800 questa bella struttura ospedaliera ha reso felici generazioni di bambine, riportando le loro bambole con cura e passione come in origine. Anche la bambola di mia madre è stata una sua “paziente”! Ed è proprio grazie a lei nata e cresciuta a Napoli, che ho visitato questa bottega, sono stata diverse volte anche con mia nonna che dice di sentirsi una “uagliuncella” perché chiunque entra si sente sempre un’eterna bambina…anche adesso che si è trasferita in via S. Biagio dei librai la magia è la stessa.

Finalmente una notizia di buona sanità!

Martina Interdonato

 Classe I B

Scuola media Garibaldi

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