lunedì, Aprile 29, 2024
Cultura

HO CONOSCIUTO UN BAMBINO: SI CHIAMA ETTORE MAJORANA

Qualche mese fa, qui in collegio, ho conosciuto un bambino; si chiama Ettore Majorana ed ha 9 anni. Siamo diventati subito amici e, anche se Ettore è un po’ timido e non parla molto, mi ha raccontato tante cose di sé.

È nato a Catania in una bella casa in centro città. Suo papà Fabio, a cui Ettore è legatissimo, è un ingegnere che dirige un’azienda telefonica.

La mamma Dorina è severa con i suoi figli, e spesso, quando è in salotto con le sue amiche, parla della Francia e di Parigi, poi chiama Ettore e gli chiede di fare a mente dei calcoli complicatissimi: moltiplicazioni a quattro cifre o anche radici quadrate che io non so neppure cosa siano.

Ettore si nasconde sotto il tavolo, e da lì, con la sua vocina che si sente appena, dice il risultato esatto tra lo stupore di tutti.

Lui infatti è bravissimo in matematica e mi aiuta spesso a fare i compiti, anzi una volta ha svolto al posto mio un problema che il maestro, che non si è accorto di nulla, ci aveva assegnato.

Ho preso 10 ed a me non era mai successo. Ettore, che è molto buono, mi ha sorriso e mi ha abbracciato. Il nonno di Ettore, che lui non ha conosciuto, è stato deputato e ministro; suo zio Giuseppe è rettore dell’Università di Catania e suo zio Angelo lo è stato un po’ di anni fa. Mi parla spesso anche di suo zio Quirino che insegna fisica al Politecnico di Torino.

Quando mi parla dell’estate Ettore è felice.

Mi ha descritto la casa dove passa le vacanze: è in montagna, sulla strada che da Piedimonte sale a Randazzo.

Lui la chiama la villa bianca e mi racconta che gioca con le sue sorelle, i suoi fratelli e i cugini in un grande giardino intorno alla casa, insieme si divertono a far salire e scendere le scale della villa ad un piccolo asinello; c’è anche un vigneto e in autunno la vendemmia è una festa.

L’altro giorno Ettore mi ha letto questa lettera che ha scritto al suo papà lontano:

Caro Babbo, ho ricevuto una lettera della mamma.

Quando verrai?

Noi stiamo tutti bene, non ho ricevuto tue lettere, come state Te e la mamma?

È ritornata la nonna? Verrà anche Maria?

Qui piove molto spesso. Ricevi un milione di baci.

Tuo affezionatissimo figlio Ettore.

 

Piangeva mentre la leggeva.

Io voglio molto bene al mio amico Ettore e vorrei tanto che lui fosse sempre felice.

 

Fabio Currò

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