venerdì, Maggio 3, 2024
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Jannik Sinner

Jannik Sinner, campione, fenomeno, star del tennis mondiale, ragazzo prodigio, orgoglio italiano … questi i titoli in prima pagina di tutti i giornali.

Dopo tutti questi complimenti, meritatissimi a dire la verità perché chi ha praticato sport comprende bene quanto sudore, sacrifici e rinunce sono necessari per raggiungere questi risultati, è doverosa una attenta analisi della sua crescita sportiva.

Jannik Sinner, nasce tra le bellissime montagne del Trentino Alto Adige, in provincia di Bolzano, il 16 agosto 2001, e pratica fin da bambino sci e tennis.

Dimostra subito di avere ottime qualità sulle piste innevate di casa sua vincendo la gara di slalom gigante nel Gran Premio Giovanissimi 2009, contemporaneamente, accompagnato dal nonno Josef, intensifica gli allenamenti di tennis presso il circolo ATC Bruneck. È il maestro Heribert Mayt che lo segnala al coach Andrea Spizzica e questi a Massimo Sartori, allenatore di lungo corso anche di Seppi, Cecchinato e Vagnozzi.

Il salto di qualità si ha quando si trasferisce definitivamente presso il Piatti Tennis Center di Bordighera. Sono anni di duro lavoro, lontano dagli affetti più cari, sotto la guida impeccabile del grande Riccardo Piatti, che sono serviti però a forgiare il carattere, il temperamento, l’autocontrollo e l’educazione che il campione non perde occasione di mettere in mostra in ogni partita.

Il suo esordio nel circuito dei professionisti è a soli 14 anni, in pochi mesi scala il ranking mondiale entrando nelle prime mille posizioni. Nel 2019 vince le Next Gen Atp Finals ed entra nella top 80. Il suo primo trofeo è l’ATP 250 di Sofia, a soli diciannove anni e ottiene così anche il suo primo record, ovvero è il più giovane tennista ad aver vinto un titolo ATP nell’era Open.

Nel 2021 arrivano altri quattro titoli ATP, una finale a Miami, entra nella top 10 e partecipa ATP Finals di Torino. L’anno dopo è già il n. 1 in Italia e il n. 9 al mondo.

Conclusa la lunga e proficua collaborazione con Riccardo Piatti, si affida al suo nuovo team formato da Simone Vannozzi, l’australiano Darren Cahill e il preparatore atletico Umberto Ferrara.

Con questa nuova squadra di professionisti segue un anno di fantastici risultati che lo portano a sfidare in finale il n. 1, Nole Djokovic, leggenda vivente del tennis mondiale, nel ATP Finals 2023 e riconquistare con la squadra italiana la prestigiosa Coppa Davis dopo 46 anni.

Ancora non pago di tutto ciò, in queste ultime settimane ci ha deliziato con nette vittorie sugli avversari dei turni di qualificazione del primo torneo Slam del 2024, Australian Open, lasciando solo un set in semifinale al campione serbo Djokovic,  vincitore di 24 titoli Slam.

Che dire della Finalissima contro la teste di serie n. 3 Daniil Medvedev: nonostante tutti gli esperti di tennis e commentatori televisivi, lo avessero dato per favorito avendolo visto vincere nettamente negli ultimi tre incontri, l’avversario riesce con le sue grandissime qualità di contrattaccante ad applicare una tattica che mette a dura prova il nostro campione portandolo sotto di due set (63 63). Anche il terzo set si era messo male, ma quando tutto sembrava perduto, ecco che la grinta, la tenacia, il carattere, il coraggio prendono il sopravvento e ci ridanno una speranza quando Jannik sul quattro pari conquista il servizio all’avversario e poi chiude il set 64. A questo punto inizia una nuova partita, la nostra stella comincia a brillare come nei primi turni del torneo, i suoi colpi sono forti e precisi e alla fine piegano la resistenza dell’indomito russo che guarda il suo team con occhi smarriti e increduli per una tale rimonta e rinascita del suo avversario.

Tutto questo mentre il pubblico, 15000 spettatori della Rod Laver Arena di Melbourne, ormai quasi tutti dichiarati “Carota Boys” e gli oltre un miliardo di quelli incollati a casa davanti allo schermo di un televisore o di un pc, si godono estasiati l’esibizione degli sfidanti, ma c’è un solo vincitore alla fine: Sinner chiude 64 il quarto set e 63 il quinto.

Jannik alza al cielo il suo primo Trofeo Slam e scrive il suo nome sulla Coppa dell’Australian Open, è il primo tennista italiano a farlo sul cemento del continente dei canguri.

Il 28 gennaio 2024 si scrive la storia del tennis italiano, infatti bisogna tornare molto indietro negli anni per trovare le vittorie in uno Slam: Nicola Pietrangeli (1959 e 1961) e Adriano Panatta (1976) sulla terra rossa parigina del Roland Garros.

Penso che tutta la comunità degli amanti del tennis, dopo una tale prestazione, sia rimasta a bocca aperta per la serietà e maturità dimostrata in campo da questo giovane altoatesino di soli 22 anni.

Ma ancor di più mi hanno colpito le parole del suo discorso finale durante la premiazione:” Vorrei che tutti avessero dei genitori come i miei che mi hanno dato la libertà …. auguro a tutti i bambini di poter scegliere il loro futuro”. Ai suoi numerosi fans ha promesso che questo successo non lo cambierà.

Sono convinto che il nostro campione ci regalerà ancora tantissime vittorie ed occasioni per festeggiare successi in campo individuale (Tornei ATP) e di squadra (Coppa Davis).

Jannik Sinner n.1.

Francesco Nocifora

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