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“C’è ancora domani”, un film per riflettere sulla difficile strada verso la parità di genere

A conclusione delle attività di approfondimento realizzate nell’ambito del progetto “Pari Opportunità” coordinato dalla prof.ssa Lara Alesci in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne” del 25 novembre, martedì 5 dicembre 2023 gli alunni di tutte le classi della scuola secondaria di primo grado “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto si sono recati, accompagnati dai loro insegnanti, al “Cinema Nuovo Corallo” della città del Longano per assistere insieme al film “C’è ancora domani”, diretto e interpretato da Paola Cortellesi. La pellicola, girata in bianco e nero e con una cura particolare per i dettagli e i costumi, è ambientata nella Roma del dopoguerra e racconta la storia di Delia, una donna madre di tre figli che viene spesso picchiata e violentata dal marito Ivano, un uomo insensibile cresciuto con una mentalità maschilista e “patriarcale”, come quasi tutti gli uomini, poveri o ricchi, a quei tempi. Come si vede nel film, ad esempio, le donne per poter guadagnare qualcosa dovevano svolgere molti lavori, ma ciò che ottenevano era sempre inferiore alla retribuzione degli uomini e dovevano darlo interamente al marito, senza poter tenere nulla per sé. Le donne benestanti, invece, dovevano dedicarsi solo alla casa e alla famiglia, rinunciando a studiare anche se intelligenti più dei fratelli.

Nonostante la vita che conduce e il modo in cui è trattata da marito e suocero, però, per Delia la felicità dei figli ha la priorità su tutto e sarà la molla che la spingerà a sognare un cambiamento, a sperare che ci sia spazio per un’esistenza diversa. Marcella, la figlia più grande, conosce infatti e poi frequenta Giulio, un ragazzo appartenente ad una famiglia benestante, proprietaria del bar più rinomato del quartiere ma dal passato non troppo onesto. I due giovani sono prossimi al matrimonio e quando Giulio, desideroso di regalare a Marcella l’anello di fidanzamento, chiede a Delia di organizzare un pranzo nella propria abitazione per far conoscere le due famiglie, quest’ultima sa che il marito si arrabbierebbe con lei per l’affronto sociale e propone al ragazzo di farlo a casa sua. Marcella, stante la condizione di arretratezza culturale ed economica dei propri familiari, è molto preoccupata: gli atteggiamenti poco educati del padre, dei fratelli e del nonno non la fanno stare tranquilla per paura di fare cattiva figura agli occhi della famiglia di Giulio e dello stesso ragazzo. Ma il sogno di Delia è quello di garantire un futuro luminoso alla figlia e soprattutto l’amore. Alcuni atteggiamenti di Giulio, invece, la fanno insospettire che, man mano che i due giovani si frequentano, vede in lui l’ombra dello stesso comportamento poco amorevole di Ivano, della mentalità prepotente e manesca nei confronti delle donne. Una lettera ricevuta a sorpresa da Delia assume poi le sembianze di un’ancora di salvataggio per il futuro. E non sarà la promessa di un amore pulito e sano, ma la scheda elettorale, la prima per tutte le italiane. Il diritto al voto concesso alle donne apre infatti nuove prospettive anche nella mente della protagonista, che capisce di avere pure lei potere decisionale.

“C’è ancora domani” è quindi, oltre ad un affresco della società dell’epoca con le sue diseguaglianze di genere non tanto diverse da quelle attuali, anche un inno alla speranza: quella di non veder più umiliate e molestate le donne, un omaggio al loro coraggio e forza di sopportazione, alla loro resilienza. Così come altro tema importante è quello della loro istruzione. Delia, infatti, per assicurare un futuro radioso alla figlia le regala i propri risparmi proprio perché possa studiare e costruirsi un futuro migliore, con la libertà di scegliere senza dipendenze economiche. Tutte tematiche, queste, che i ragazzi, dopo avere seguito la proiezione con attenzione, hanno affrontato al termine del film nel corso di un coinvolgente ed interessante dibattito guidato dalla prof.ssa Alesci, organizzatrice della visione collettiva di una pellicola che tanto successo e gradimento, oltre che riflessione, sta suscitando in queste settimane negli spettatori di tutte le età.

Chiara Giunta Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)

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