lunedì, Maggio 13, 2024
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LA FORZA DI DENUNCIARE

Storia di una rinascita

denunciare,

Tanto tempo fa ero felice, vivevo una vita meravigliosa, colma di divertimento, ero libera e spensierata e praticavo il mio sport del cuore: il nuoto.

Compiuti i diciotto anni e superato l’esame per la patente di guida, uscivo spesso e tornavo tardi la sera… Diciamo che conducevo una vita più frenetica con il desiderio e la voglia di divertirmi con i miei amici.

Una sera, però, tutto cambiò all’improvviso…  Mentre passeggiavo con delle mie amiche incontrai un ragazzo, apparentemente gentile e amorevole, mi innamorai subito di lui… e lui di me.

Iniziammo a frequentarci e a stare sempre più insieme, finché non ci fidanzammo e decidemmo di andare a convivere. Noi ci amavamo tantissimo.

Dopo qualche settimana di convivenza notai però che lui stava diventando troppo possessivo e allo stesso tempo ossessivo. Cominciarono i primi rimproveri. Mi impediva di uscire con le mie amiche, di indossare l’abito che volevo o di pettinarmi come io desideravo. Trascorsero dei mesi e il rapporto con lui si era incrinato, avevo paura di stare con lui, di dialogare con lui! Ogni volta che per sbaglio non facevo qualcosa per lui o mi cadeva un oggetto dalle mani o uscivo, mi arrivavano quelle “carezze” che riempivano il mio corpo pieno di lividi… La mia vita era un inferno!

Mi stavo lasciando morire sia fuori, sia dentro…

Una mattina, essendosi lui ammalato, uscii con la scusa di andare in farmacia… Nonostante fossi impaurita decisi di cercare aiuto, facendo una telefonata al numero 1522. Quel numero che salva la vita a ogni donna che subisce violenze, percosse, intimidazioni, rimproveri, insulti dall’uomo che dice di amarla…

Mi rispose una donna in modo gentile e garbato e mi disse di rivolgermi ad una associazione della mia città: il centro ANTIVIOLENZA “Frida Kahlo” di Barcellona P.G. Mi recai subito in quella sede, parlai, denunciai e, notai, che c’erano altre donne che come me avevano avuto il coraggio di DENUNCIARE UN AMORE MALATO.

Con la mia forza, il mio coraggio, e soprattutto con l’aiuto del centro contro la violenza sulle donne Frida Kahlo, era nuovamente libera di sognare, di vivere, di essere me stessa.

Beatrice Bellinvia

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)

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