lunedì, Aprile 29, 2024
Comprensivo "D'Alcontres" BarcellonaIstituti della ProvinciaISTITUTI DI BARCELLONA P.G.

Il cimitero: da luogo dell’oblio a luogo di memoria e arte.

Giro nella storia tra i nomi illustri della nostra città .

“All’ombra dei cipressi e dentro l’urne confortate di pianto e forse il sonno della morte men duro?(…)”.

Ed e proprio da questi versi con i quali inizia il capolavoro di Ugo Foscolo, quando esule e deluso da Napoleone, rifletteva sul valore del ricordo rappresentato attraverso i monumenti funebri, che la Professoressa Genovese, docente di lettere presso l’I.C. D’Alcontres, riesce attraverso un’uscita didattica a trasformare un carme in realta .

Non e una semplice visita quella degli studenti delle classi 3F e 3G dell’I.C. D’Alcontres, ma un viaggio a ritroso nelle storie della citta , attraverso i sepolcri di chi ha portato Barcellona fuori dai confini regionali.

Guidati dalla Professoressa Genovese e dal Professore Crino gli studenti hanno fatto un balzo indietro nel tempo.

Se nel 1804 Napoleone emanava l’editto di Saint-Cloud, che spostava i cimiteri fuori dai confini regionali, poco piu tardi l’architetto Giuseppe Cavallaro nel 1862 mette le mani sul progetto del cimitero di Barcellona Pozzo di Gotto. Passeggiando tra le sepolture che costeggiano le strade principali che si incrociano in salita, maestose sono le cappelle di famiglie di grandi uomini che hanno scritto la storia sociale di questa citta’.

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I ragazzi sugli scalini della cappella dell’Immacolata

La prima tappa del giro e davanti alla cappella della famiglia dell’Immacolata, il progettista e l’ingegnere Domenico Cannata. La luce e    catturata qui dalle maestose vetrate colorate.

A pochi passi, la lapide del Barone Ignazio Romeo che dono i proventi per la costruzione dell’ospedale di Patti, che ha preso il suo nome. Questo monumento funebre e stato firmato dall’architetto Casarano, prestigiosa figura della nostra citta .

Proseguendo per il viale “una delle lapidi piu belle”- spiega il Professore Crino – e quella di Iris Isgro , pittore Barcellonese famoso; particolare la sua tomba decorativa, con l’imponente presenza di un autoritratto dipinto ad olio, affiancato da una sua foto e da una croce minuziosamente decorata.

Ed e qui che il Professore Crino invita i ragazzi a vedere a pochi passi dalla scuola il murales realizzato dal pittore, raffigurante San Vito sfrattato dalla sua Chiesa.

Il viale centrale e contornato da storiche cappelle, quella della famiglia dei Conti Nicolaci, della famiglia Cattafi (cappella ufficiale del cimitero), e della famiglia Flaccomio.

La lapide del Dottor Bavastrelli, medico dell’ospedale cittadino, morto durante i bombardamenti dell’agosto del 43′ , fa proseguire il cammino lungo il giardino stile Inglese, ricco di sculture e basso rilievi, fino ad arrivare alla tomba di Filippo Rossitto, esponente della Rivolta Garibaldina.

Proseguendo s’incontra Nello Cassata, storico del 900′, il Barone Longo, proprietario del Villino di Sant’Onofrio, fino ad arrivare a Turillo Sindoni, scultore trasferitosi a Roma e sposatosi con la nipote di Papa Pio X.  A pochi passi, l’attenzione di tutti i ragazzi e catturata dal busto in bronzo di Nino Leotti, insigne pittore che diede una svolta all’arte Barcellonese. L’artista che realizza il suo busto pero e Salvatore De Pasquale, abile scultore.

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Monumento in memoria dell’Architetto Giuseppe Cavallaro

Il gruppo fa poi tappa, davanti al basso rilievo in bronzo, con occhiali da aviatore del pilota Giuseppe Carollo. A pochi metri da lui, il monumento a memoria dell’Architetto comunale e progettista del cimitero Giuseppe Cavallaro. Il suo busto è delimitato da due frasi che lo descrivono.

Con queste cappelle storiche dagli archi gotici, i bassorilievi in marmo, le statuette in serie alternate ad opere di artisti locali, si conclude la parte piu   antica del cimitero.

La visita dei ragazzi finisce in un luogo significativo, davanti alla tomba dell’onorevole Nino Pino Ballotta, uomo politico, parlamentare, che giunse agli onori per l’epistolario con Einstein e per l’importante studio sulla scadenza del latte.

E quando i ragazzi credono che le lapidi illustri riguardino solo uomini d’altri tempi, la Professoressa Genovese rievoca la memoria di due giovani eroi: il Maggiore La Rosa e lo studente Felice Giunta, a cui e stata intitolata una targa di recente inaugurata al Liceo Scientifico di Barcellona.

L’interesse degli studenti alle notizie apprese durante questa visita, dimostra come tale nuova didattica, possa risultare vincente nella formazione culturale.

Ginevra Mazzeo

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