martedì, Aprile 30, 2024
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Amare il nostro pianeta

Amare il nostro pianeta

Una delle minacce più gravi del nostro tempo è sicuramente il riscaldamento globale, un fenomeno che consiste in un innalzamento continuo della temperatura media della Terra e che causa molteplici e devastanti conseguenze sulle condizioni meteorologiche, il famoso cambiamento climatico.

La scienza ha riconosciuto l’origine antropica del cambiamento climatico, imputato quindi soprattutto all’azione umana: la produzione industriale, gli incendi, l’aumento del consumo energetico sono le principali azioni umane responsabili dell’aumento dell’effetto serra.

Una delle conseguenze di questo fenomeno climatico è lo scioglimento delle calotte di ghiacci e dei ghiacciai, che provocherà un’eventuale elevazione del livello degli oceani, di conseguenza molte isole rimarranno sommerse, distruggendo habitat naturali di diversi esseri viventi e, in futuro, anche la vita dell’essere umano. Un esempio è il mare di Laptev, una sezione del Mar Glaciale Artico fondamentale per la produzione di nuovo ghiaccio stagionale, che non si sta ghiacciando come dovrebbe in questo periodo dell’anno. È la prima volta – da quando si tiene traccia della formazione di ghiaccio nella zona – e secondo i ricercatori è un ulteriore indizio sull’aumento della temperatura media nell’Artico.

Recentemente l’Omm (Organizzazione meteorologica mondiale) ha raccolto e pubblicato i dati e i record più drammatici registrati nel decennio appena conclusosi, che si è rivelato il più caldo di sempre. L’innalzamento è pari 1,1 gradi sulla temperatura media (rispetto ai livelli pre-industriali) e gli indicatori non promettono bene per gli anni a venire.

Di fronte a questo quadro diventa più che evidente come ciascuno di noi debba sentirsi inequivocabilmente chiamato in causa, per poter conseguentemente agire.

Cosa possiamo fare quindi per contribuire a ridurre il riscaldamento globale e “salvare” il clima e l’umanità?

Come sappiamo, il riscaldamento globale è provocato dalla concentrazione di CO2 (generata soprattutto dai combustibili fossili) e di altri gas ad effetto serra (come il metano). I nostri sforzi devono dunque andare in una direzione che limiti sempre più il consumo di queste sostanze e vada verso uno stile di vita sempre più sostenibile. Si può partire, per esempio, dal proprio consumo energetico, cercando di limitarlo il più possibile e privilegiare le fonti di energia rinnovabile.

Anche le nostre scelte alimentari potrebbero contribuire a contenere il riscaldamento globale, riducendo il consumo di carne e privilegiando prodotti di stagione e a km 0 (l’agricoltura, gli allevamenti e la deforestazione causano il 24% delle emissioni). A queste scelte se ne possono aggiungere davvero tante altre, come l’impegno nel riciclare, riutilizzare, nel ridurre al minimo l’utilizzo della plastica monouso (che ha provocato provocato tanti danni agli oceani).

L’auspicio è che sempre più persone facciano nel loro piccolo qualcosa che contribuisca a migliorare questa situazione, abbandonando l’atteggiamento egoistico che ha portato l’umanità a uno sfruttamento incontrollato delle risorse naturali. Un atteggiamento che ha minato la nostra stessa sopravvivenza, ma che siamo ancora in tempo a modificare per il bene di queste e delle prossime generazioni.

Martina Patti V C BS

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