mercoledì, Aprile 24, 2024
METEOROLOGIAPARLIAMO DI METEO

CALDO O FREDDO: TUTTA COLPA DELL’UMIDITÀ

Umidità, quando ne parliamo facciamo riferimento, inevitabilmente, alla quantità di vapore acqueo presente nell’atmosfera.

Questo è presente nell’atmosfera in percentuale variabile, si va dall’aria secca (teoricamente assenza di vapore acqueo) ad un massimo del 4% in volume (distribuito totalmente nella troposfera); rappresenta una percentuale piccolissima dell’acqua presente sulla Terra ma è molto importante per il suo ruolo svolto nel ciclo idrologico.

CALDO O FREDDO: TUTTA COLPA DELL’UMIDITÀ

Fig. 1 – fasi del ciclo idrologico: evaporazione, condensazione e precipitazione

Il vapore acqueo è uno dei costituenti più importanti dell’atmosfera (partecipa al ciclo idrologico dell’acqua), principalmente perché l’acqua, alle temperature terrestri, passa facilmente dalla fase liquida a quella solida e a quella di vapore, con notevole assorbimento o liberazione del calore.  Esso nella troposfera proviene principalmente da: evaporazione delle acque dei mari, dei fiumi, dei laghi, del terreno bagnato e dalla pioggia.

La quantità di vapore acqueo presente nell’aria si può esprimere in diversi modi, mediante le seguenti grandezze igrometriche: umidità assoluta, umidità specifica, umidità relativa, temperatura di rugiada.

Umidità assoluta: quantità di vapore acqueo contenuto nell’unità di volume di aria secca grv/m3. Tale grandezza igrometrica è scarsamente usata in meteorologia perché non è un elemento rappresentativo per l’aria in quanto dipende dal volume, ed inoltre è di difficile determinazione.

Umidità specifica: quantità di vapore acqueo contenuta in un Kg di aria umida (miscela aria secca e vapore acqueo). Tale grandezza è appunto espressa come grv / Kg

Umidità relativa (Ur): è data dal rapporto tra la quantità di vapore acqueo presente nell’aria e la quantità massima che l’ambiente stesso può contenere alla stessa temperatura. L’umidità relativa è la grandezza igrometrica più utilizzata in meteorologia in quanto fornisce subito lo stato dell’aria nei confronti della saturazione; è espressa in valori percentuali.

Per esempio Ur = 80% significa che l’aria può assorbire ancora il 20% dell’umidità che già possiede prima di diventare satura se la temperatura non cambia.

Temperatura di rugiada (dew point): anche detto punto di rugiada (dew point) è la temperatura alla quale dovrebbe essere raffreddata una massa d’aria a pressione costante per farla diventare satura Ur = 100%

CALDO O FREDDO: TUTTA COLPA DELL’UMIDITÀ
FIG.2 RUGIADA

Quando la temperatura di rugiada è superiore a 0°C si ha condensazione liquida (rugiada-Fig. 2), mentre se il punto di rugiada risiede al di sotto dei 0°C si ha la formazione di brina (frost point-Fig.3).

FIG.3 BRINA

L’umidità relativa oltre a dar luogo ai vari fenomeni meteorologici, esercita un’influenza determinante su alcune sensazioni fisiologiche

Il corpo umano, da macchine perfetta quale esso è, tende a mantenersi, in maniera del tutto automatica, in equilibrio termico con l’ambiente esterno.

Di conseguenza, se le condizioni termoigrometriche (temperatura e umidità) sono molto diverse da quelle gradite, l’uomo avverte sensazioni di insofferenza (Fig.4).

CALDO O FREDDO: TUTTA COLPA DELL’UMIDITÀ
FIG.4 CARATTERISTICHE DI BENESSERE NELL’ARIA

Come si può ben notare dal grafico sopra riportato, con temperature di 25 °C ed umidità relativa al di sotto del 50% ci si trova in  condizioni di  ottimale benessere, invece,se quest’ulitma raggiunge valori che si aggirano sull’80% (a parità di temperatura) si iniziano ad avvertire senazioni di afa.

Con valori di 35°C, a seconda del valori di umidità, si può avere: caldo afoso, soffocante o addirittura opprimente.

Questo ci consente di affermare che umidità e temperatura sono interdipendenti tra loro per quanto riguarda le sensazioni fisiologiche di un essere umano.

CALDO O FREDDO: TUTTA COLPA DELL’UMIDITÀ
C’e’ un legame fra dolori e meteo

Quando è umido e le giornate sono ventose si sentono di più gli acciacchi e il corpo fa più dolore. A dirlo è uno studio dell’Università di Manchester che ha certificato come le persone che hanno condizioni di salute croniche (come artriti, fibromialgie, emicranie e dolori neuropatici) hanno il 20% in più di probabilità di soffrire di dolore proprio in quei giorni in cui umido e vento la fanno da padrone. Secondo la ricerca il fattore più importante associato al peggioramento del dolore è stata l’umidità

Come combattere l’umidità a casa?

Rimedio artificiale: il deumidificatore. Esso a differenza di un condizionatore o di un termoventilatore, non raffredda né riscalda l’aria circostante. Proprio perché la sua unica funzione è quella di eliminare il tasso di umidità, non agisce direttamente sulla temperatura dell’ambiente, ma solo sulla temperatura percepita. In inverno come in estate. In questa stagione, ad esempio, togliere il vapore acqueo all’aria significa renderla più secca: di conseguenza, la percezione del freddo diminuisce e si ha la sensazione di stare più caldi.

Un metodo molto semplice per realizzare invece, un deumidificatore naturale consiste nel riempire un recipiente o una bottiglia di plastica tagliata a metà con del sale grosso.

FIG.6 RIMEDIO NATURALE

Esempio: per deumidificare una stanza di 25 mq occorrono all’incirca 150 grammi di sale, precedentemente raffreddato in frigorifero per almeno 10 ore. FIG.6 rimedio naturale

ALTRI RIMEDI NATURALI PER COMBATTERE L’umidità IN CASA

  • Arieggiare la casa ogni mattina per almeno 10 minuti;
  • Evitare il ristagno dell’acqua nei sottovasi delle piante da interno;
  • Utilizzare la cappa aspirante durante la cottura dei cibi.

Gennaro Piccirillo

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