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Rispetto dell’altro è necessario, aiutarsi è fondamentale

Il Rispetto.- Oggi, sempre con più frequenza, forse anche grazie alla televisione come mezzo di comunicazione, si ha una visione reale di tutto ciò che è “violenza dei diritti umani”.

Tema che ha colpito altre generazioni in passato e che, con sempre più vivacità, si sta attualizzando sino a divenire quotidianità.

Immagini di uomini, donne e bambini che disperatamente scappano da luoghi che risucchiano l’anima, vittime innocenti di un destino che li porta a sparpagliarsi in ogni dove, alla ricerca di un po’ di tranquillità.

Rispetto dell'altro è necessario, aiutarsi è fondamentale

Gente con il cuore e gli occhi carichi di speranze e di prospettive future. Gente con occhi intrisi di paura che, una volta arrivati in luoghi come la nostra Italia o la Spagna, la Francia ecc., vengono guardati con indifferenza, giudicati, privati di un’identità.

Perché non provare a combattere tutto o se non tutto, quanto meno parte di questo brutto male chiamato privazione, con un po’ più di rispetto?

C’è bisogno di un ritorno ai valori che fanno grande una persona.

C’è bisogno di soffermarsi su un’etica fatta di educazione e di tolleranza.

Quanti diritti vengono negati ai bambini?

Costretti a lavorare quando il diritto allo studio dovrebbe essere sacrosanto.

Famiglie divise, spogliate, private della vita perché ignari di essere nati in un Paese dove la pace non esiste, ma esiste solo la guerra.

Quante guerre in nome di ideali inesistenti, privi di qualsiasi fondamento; poiché un ideale che precluda la vita non è degno di esistere.

Ecco che dovrebbero entrare in gioco i valori, i sentimenti, l’educazione.

Dovrebbe entrare in gioco quella morale pacifista che ci vede tutti uguali, tutti esseri umani, tutti fratelli. Nessuno schiavo, nessun bambino sfruttato, nessuna famiglia sradicata, nessuna bomba, nessuno sparo.

Bisognerebbe parlarsi di più, guardarsi più tempo negli occhi, conoscere le storie di ogni persona che passa per la nostra via e che probabilmente sta combattendo una battaglia che nessuno conosce.

Dovremmo sempre usare la gentilezza come arma, l’amore come antidoto, l’educazione come medicina.

La violenza non ha giustificazione e non va combattuta con altra violenza.

Andrebbe distrutta con la positività, con l’allegria, con il rispetto dei valori.

Orgoglio e dignità non dovrebbero mai essere calpestati perché pilastri fondamentali.

Dovremmo tutti informarci un po’ di più, avere la mente sgombra da pregiudizi, per iniziare a curare questo grande male che affligge l’umanità in ogni parte della terra.

Aiutarsi è fondamentale, educare al rispetto è necessario.

Bisogna abbattere le oscure barriere del pregiudizio per costruire insieme un mondo migliore.

Francesco Calì

Classe 3^A

IC Primo Milazzo (ME)

Scuola Secondaria di I Grado “G. Garibaldi”

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