martedì, Aprile 16, 2024
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Barcellona:le nostre radici passano attraverso le feste e i luoghi di culto

Barcellona Pozzo di Gotto: per i turisti che visitano il primo impatto con la città potrebbe risultare non proprio entusiasmante, ma alla fine della permanenza dai volti di tutti traspare soddisfazione per le conoscenze tratte dai racconti sulle tradizioni e soprattutto sui luoghi di culto riguardanti la comunità nei secoli.

 A Barcellona P.G., infatti, si celebrano tante feste, tra le più note troviamo quella di San Sebastiano, delle Varette e la festa di San Rocco a Calderà. Tra queste citate, una festa preminente, a parere di tutti i Barcellonesi, è quella del santo patrono “San Sebastiano”.

Barcellona:le nostre radici passano attraverso le feste e i luoghi di culto

I festeggiamenti in onore del Santo avvengono il 20 gennaio di ogni anno e affondano le radici in un lontano passato, addirittura risalgono al Cinquecento, quando, nel contado denominato Barsalona, dipendente da Castroreale, venne costruita una chiesa come luogo di culto in onore del Santo,  affinché proteggesse la città dalla peste, diffusa, dopo lo sbarco nella cala di Calderà, da infetti, a bordo di un’imbarcazione proveniente da Tunisi via Trapani. Ogni anno, sin dalla vigilia, la piazza della Basilica, quella centrale, in via Roma e quelle adiacenti, accolgono una vera e propria invasione di pittoresche bancarelle. Contemporaneamente le strade si riempiono di un profumo intenso, l’odore della ciaurina, dolce tipico di San Sebastiano, i cui ingredienti sono il miele caramellato e lo zucchero sapientemente miscelati e la cui pasta viene sbattuta su un’asta di legno, munita di gancio, mentre è ancora tiepida, oleata e malleabile, tanto da poter essere forgiata a piacimento del “maestro”.

Barcellona:le nostre radici passano attraverso le feste e i luoghi di culto

Anche la festa delle Varette attrae un numero imprecisato di persone, provenienti da ogni parte; infatti, da secoli, è una tradizione unica nel suo genere. In occasione del Venerdì Santo, a Barcellona P.G., si svolgono due distinte e simultanee processioni. La ragione dell’evento va ricercata nella doppia anima della città. La più antica è la processione delle Varette di Pozzo di Gotto, essa risale al 1621, mentre quella barcellonese è del 1871.

Barcellona:le nostre radici passano attraverso le feste e i luoghi di culto

I due quartieri, che fanno capo uno alla Chiesa di Santa Maria Assunta e l’altro a quella di San Giovanni, allestiscono tredici vare, ciascuna raffigurante i misteri della passione, con fiori e palme intrecciate. Poi, il Venerdì Santo, le Varette si muovono alla stessa ora ma da luoghi differenti. L’incontro delle due processioni, che avviene all’imbrunire sul ponte Longano, costituisce uno dei momenti più commoventi per la comunità. Dietro alle vare si trovano gruppi di “cantori-visillanti”, che intonano il canto polifonico “Vexilla Regis”, di memoria gregoriana, che simboleggia il trionfo della croce sul peccato e sulla morte.

Barcellona:le nostre radici passano attraverso le feste e i luoghi di culto
processione di San Rocco a mare

Sicuramente, un’occasione imperdibile, che vede uniti l’aspetto profano e quello religioso, è la festa di San Rocco, che si celebra il 16 agosto. Fuori dal comune è la fiera del bestiame che vanta origini antiche. La fiera risale al 1105, quando venne concessa una fiera franca di 8 giorni. Dal 1747 divenne fiera mercato della durata di 3 giorni.

I festeggiamenti in onore di San Rocco proseguono con la processione lungo le strade di Calderà, frazione marina di Barcellona Pozzo di Gotto, e il giorno dopo continuano con la suggestiva processione sul mare che avviene a tarda ora, accompagnata da musiche e falò sulla spiaggia e al cui termine seguono gli avvincenti fuochi d’artificio. La festa di San Rocco è molto sentita dai pescatori e dai contadini della zona perché la tradizione vuole che il Santo, portato in processione, si mostri benevolo verso di loro, favorendo e benedicendo il pescato e il raccolto dell’anno. Nella nostra città non possono essere trascurati i principali luoghi di culto che sono:” La Chiesa di San Vito”, la Chiesa di San Giovanni Battista e la Chiesa e il Convento di Sant’Antonio di Padova.

La Chiesa di San Vito, intitolata al Santissimo Rosario, sembra sia stata edificata in seguito a un evento miracoloso, quando nel Mar Tirreno si compivano atti barbareschi di pirateria. La tradizione vuole che la nave con a bordo l’opera non riuscisse a proseguire la rotta prestabilita e si incagliasse in prossimità della riva e, infine, che il carro che trasportava la statua si fermasse nei pressi della chiesa, nel luogo dove, poi, avvenne la conseguente dedicazione.

Barcellona:le nostre radici passano attraverso le feste e i luoghi di culto

Un altro tassello importante del nostro itinerario riguarda la Chiesa di San Giovanni, fondata nel 1635 e consacrata nel 1821. Nel 1731 erano presenti 5 altari, il maggiore dei quali dedicato a San Giovanni Battista, tra il 1751 e il 1754, grazie all’operato del sacerdote Giovanni Salvo, si procedette all’allungamento della costruzione, all’aggiunta di 2 campanili e all’abbellimento dei portali.

Per finire ricordiamo la Chiesa e il Convento di Sant’Antonio di Padova che sorgono nell’omonimo quartiere di Sant’Antonio. Nella Chiesa del Convento fa bella mostra di sé un prezioso Crocifisso ligneo quattrocentesco. Alle pareti si possono ammirare degli affreschi rappresentanti il martirio di Sant’Agata.

Questo tuffo nel passato, a parer mio, dimostra che il territorio di appartenenza è un bene prezioso da tutelare e che esso, oltre a ospitarci, può rappresentare una voce trainante dell’economia.

Sofia Perdichizzi   

Classe seconda, sezione F

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