giovedì, Maggio 2, 2024
Scienza

Stop alle metastasi

Da decenni i ricercatori oncologici italiani realizzano studi di settore all’avanguardia in campo mondiale, sviluppando terapie efficaci per la prevenzione e la diagnosi del male del secolo.

Ultimamente presso l’Istituto Ifom Firc di Milano, centro di oncologia molecolare, in collaborazione con l’Università degli studi è stato scoperto un meccanismo che potrebbe evitare la formazione delle metastasi.

Lo studio si basa sulla teoria che le cellule tumorali maligne possono colonizzare tessuti e organi diversi rispetto a quelli di partenza.  Questo processo viene chiamato metastasi e spesso, purtroppo, può portare alla morte del malato.

Le metastasi sono caratterizzate da quattro fasi principali:

Nella prima si ha il distacco delle cellule maligne e questo non avviene nelle cellule sane ma solo in quelle che hanno subito delle alterazioni genetiche irreversibili come quelle neoplastiche.

Nelle fasi successive avvengono: l’invasione, il trasporto e infine la propagazione vera e propria.

Molti tumori maligni sono silenti e vengono diagnosticati quando ormai sono in metastasi. Quindi la ricerca si sta impegnando a mettere a punto non solo una cura efficace contro le neoplasie ma anche un sistema per bloccare questo processo.

Per poter arrestare la migrazione tumorale bisogna prima scoprire e conoscere tutti i complessi meccanismi alla base della malattia.

Secondo Chiara Malinverno, la ricercatrice che ha portato avanti questo progetto, alla base dell’efficienza della migrazione neoplastica c’è la densità e la fluidità.

Gli esperimenti in vitro infatti, hanno evidenziato che la manipolazione della proteina RAB5A, presente in grandi quantità nei tumori maligni (soprattutto della mammella) causa movimenti collettivi fluidi in grado di generare le metastasi.

Prima di arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno svolto diverse prove e hanno confermato che un tessuto inerte può fluidificarsi in seguito alla stimolazione della proteina RAB5A, dunque più si fluidificano le cellule più loro sono in grado di muoversi e andare a colonizzare il nostro corpo.

Da questo si evince che basta capire come poter manipolare in senso opposto la proteina in questione per poter salvare la vita a molti pazienti.

Nonostante le grandi difficoltà che la ricerca italiana affronti a causa dei problemi economici (in termini di finanziamenti) possiamo affermare che ha raggiunto un bel traguardo e proprio grazie all’impegno dei nostri ricercatori la mortalità causata dai tumori potrebbe essere notevolmente ridotta.

 

Federica Grasso VE BS

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