mercoledì, Maggio 1, 2024
Comprensivo Bastiano Genovese Barcellona

GLI ALUNNI DEL I.C. “BASTIANO GENOVESE” INTERVISTANO LA DIRIGENTE SCOLASTICA

Questa intervista nasce con lo scopo di “incontrare” personalità di rilievo del mondo della cultura, della politica, dello sport, della società civile del nostro territorio.

Il primo “incontro” lo abbiamo riservato alla Dirigente del nostro Istituto Comprensivo, “Bastiano Genovese” di Barcellona P.G., alla quale abbiamo posto alcune domande.

 

D: Da quanto tempo fa la Preside?

R: Da nove anni

D: Sempre in questa scuola?

R: No, ho insegnato cinque anni nell’istituto

di Caronia e da quattro insegno nell’istituto

“Bastiano Genovese”

D: Cosa l’ha portata a fare questo lavoro?

R: Da ragazzina volevo fare il medico però

I miei genitori hanno deciso di mandarmi al Liceo Classico

e così mi sono appassionata alle materie umanistiche e

ho conseguito la laurea in filosofia. All’inizio

pensavo di fare il docente universitario invece

ho capito che la scuola era il posto dove desideravo

spendere le mie energie. Alcune mie colleghe che

erano interessate a fare il concorso mi hanno incitata

e sorprendentemente ho superato sia lo scritto che

l’orale. Ci hanno assegnato subito l’Istituto e a

39 anni sono diventata dirigente.

D: Ha mai provato una sensazione di potenza?

R: Assolutamente no, perché non è il potere che caratterizza

questo lavoro, ma il senso di responsabilità. Chi guarda da fuori

può pensare che il dirigente può tutto, ma non è così.

D: Quali sono i pro e i contro di fare la preside?

R: Dato che la nostra è una scuola a indirizzo musicale

mi piace usare questa metafora “La dirigente è come un

direttore d’orchestra che mette insieme più strumenti diversi

tra loro”. Questo è un aspetto positivo o meglio creativo

del mio lavoro. Una delle cose negative di questo lavoro

è che tra 106 lavoratori che dirigo non tutti hanno le stesse

idee e quindi la Dirigente deve immedesimarsi negli

altri professori, però badando sempre al bene dell’istituto.

D: Se volesse fare un cambiamento potrebbe farlo subito

 o ha bisogno dell’approvazione di altri?

R: Dipende da cosa si deve cambiare; ad esempio, se sono

problemi di carattere didattico, allora c’è il collegio dei docenti,

se sono cose che riguardano la gestione, si consulta il Consiglio

d’ istituto. Però io credo che cambiamenti ne abbiamo fatti tanti

e in modo positivo.

D: Lei cosa vorrebbe cambiare nella nostra scuola?

R: Io vorrei una scuola non divisa in plessi, ma un polo

didattico, dove tutti i plessi fossero più vicini tra loro,

in modo che la comunicazione fosse molto più

semplice e la mia presenza si sentisse di più.

Vorrei migliorare la sicurezza; ma per fare ciò

ho bisogno dell’aiuto degli Enti locali. Vorrei chela

Scuola Media fosse un laboratorio continuo

e non si limitasse solo alle ore

anti-meridiane, ma che potesse comprendere anche

quelle pomeridiane.

D: Lei cosa ne pensa del progetto “L’ETTORE PROVINCIALE” al quale

 abbiamo aderito?

R: Il progetto “L’ETTORE” mi sembra fantastico, e stimo

moltissimo il Preside Stello Vadalà, perché siamo diventati

Presidi con lo stesso concorso. Per lui la comunicazione

è importante e questo progetto permette agli studenti di

comunicare e interagire sempre di più e sempre meglio tra loro.

Io e il Dirigente Vadalà abbiamo fatto altri

progetti insieme e lui è stato molto importante per me mentre

ero nell’ istituto di Caronia perché ci ha ospitati nel suo auditorium,

dato che nella nostra scuola non c’era.

D: Può raccontarci di un episodio di bullismo nella

 nostra scuola? E come ha agito la scuola per risolvere

il problema?

R: alla Bastiano Genovese non ci sono mai stati casi

di vero e proprio bullismo, ma casi che poi potevano sfociare

in bullismo e sono stati stroncati sul momento.

A cura di

Vittoria e Giovanni

I.C. “Bastiano Genovese” Barcellona

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