mercoledì, Maggio 1, 2024
Sport

Paralimpiadi , la forza della vita

Sono cominciate a Rio  le Paralimpiadi , un evento che purtroppo troppa poco eco ha nel mondo, financo in quello dello sport.

E invece, dovrebbe averne eccome, in questo mondo dove si parla più di depressione che di felicità, in cui tutti ci lamentiamo di tutto, questo che è la massima espressione dell’amore per la vita e dell’ottimismo dovrebbe essere occasione di riflessione per giovani e meno giovani sull’importanza della vita stessa e su come approfittare di questo grande dono .

Le Paralimpiadi sono le Olimpiadi riservate agli atleti diversamente abili, ma a ben guardare direi che “loro” sono più che atleti e più che abili. Si rimane senza parole dinanzi alle loro performances e certamente non per pietà; i sentimenti che suscitano in me sono di ammirazione e invidia, invidia sì ,per il loro coraggio, per la loro forza ,per la loro capacità di rialzarsi e di rimettersi in gioco nonostante tutto, per la loro tenacia ,per la  gioia di vivere che anima le loro imprese sportive, per la bravura che dimostrano nel cimentarsi in attività già di per sé complesse ma che sembrerebbero proibitive in certe condizioni.

Un esempio per tutti ? L’atleta che si cimenta nel tiro con l’arco usando solo gli arti inferiori , tende l’arco con le dita del piede ,non c’ e’ disabilità ma piuttosto una super abilità !!!

E sufficiente guardare anche solo qualche momento  di questo grande evento sportivo e ci accorgiamo che non ci sono limiti alla volontà , noi quelli abili , quelli “normali” che ci facciamo limitare persino dal raffreddore , che ci abbattiamo al primo ostacolo abbiamo solo da imparare ad apprezzare quello che abbiamo .

A questo proposito mi piace riportarvi uno stralcio dell’intervista ad Alex Zanardi , il pilota di Formula1 che ha perso entrambe le gambe in un incidente di gara e che più di ogni altro  esprime l’essenza delle Paralimpiadi :”Ho un carattere che mi porta a focalizzare l’ attenzione su quanto la vita ancora mi riserva piuttosto che su quello che il destino mi ha tolto . L’incidente forse è stata l’occasione più bella della mia ,  può sembrare assurdo lo so, ma tutto quello che ho fatto dopo è venuto dalla degenza in quel letto d’ospedale a Berlino “.

Mi rendo conto che per i non addetti ai lavori e per come accade guardando le Olimpiadi , gli atleti sembrano quasi dei supereroi , un po’ lontani dalla realtà per i  livelli che raggiungono  , eppure la mia esperienza personale di insegnante di Scienze Motorie mi ha portata in più di un’occasione a vivere di persona la realtà sportiva dei diversamente abili , ma non di quelli che sono arrivati a livelli mondiali , semplicemente alunni di scuola Media o Superiore che hanno provato a cimentarsi nelle varie discipline sportive e avendo partecipato alle fasi nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi ho avuto modo di toccare con mano l’impegno, l’entusiasmo e il fairplay ,e la gioia per una vittoria così come la delusione per una sconfitta , e la gioia di essere lì a gareggiare e a condividere con centinaia di altri atleti quel momento ,e la mia gioia era semplicemente quella di aver offerto loro quella opportunità , al di là dei risultati seppure sempre gratificanti .Esperienze che mi sono rimaste nel cuore e che hanno migliorato anche la mia visione della vita .

Un grande in bocca al lupo a tutti gli atleti di Rio ,che vinca il migliore.

Cristina Sommella

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