venerdì, Aprile 19, 2024
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IL VALORE DELLO SPORT

Ognuno di noi dovrebbe basare la propria vita sulla lealtà, la virtù cardine dalla quale scaturiscono quei principi legati al rispetto delle regole della quotidianità e ai valori di correttezza e sincerità.

Lo sport dovrebbe configurarsi come il riflesso di una vita che si fonda su quelle decisioni morali ed etiche che ogni individuo deve compiere nel corso della propria esistenza e i suoi valori devono essere intesi come principi fondamentali alla base delle relazioni umane.

Ogni atleta, in ogni competizione sportiva, deve attenersi alle regole del gioco e l’obiettivo che deve raggiungere è l’educazione alla sportività e all’equilibrio.

Il comportamento adottato all’interno di un campo sportivo deve, pertanto, riflettersi nella realtà di ogni giorno, fatta di ingiustizie e corruzione che dilagano in ogni angolo della vita.

In particolare, i valori dello sport devono intrecciarsi con i valori della lealtà. Ogni sportivo, rispettando le regole e l’avversario, accettando la sconfitta e riconoscendo i propri limiti, pratica la lealtà intesa come modo di vivere. Gli atleti dovrebbero sopportare i costi dell’esclusione e obbedire a quei valori morali di sincerità che hanno dentro; dovrebbero sempre seguire il comandamento del “Fair Play”, cioè quel comportamento eticamente corretto da adottare nella pratica delle diverse discipline sportive, poiché promuove valori, tanto importanti nella vita quanto nello sport, come l’amicizia, il rispetto del prossimo e lo spirito di gruppo ed inoltre si configura come lotta all’inganno, alla corruzione e alla violenza fisica e verbale. La lealtà, compagna di gioco, si trova alla base della coerenza nel vivere e nel confronto con i propri simili, è l’essenza dei rapporti umani; richiama, inoltre, la natura relazionale dello sport incrementando in ogni ambito i valori di rispetto e correttezza. Al contrario, l’imposizione del proprio io agli altri atleti favorisce la slealtà, comportando la perdita della propria dignità; emerge così la “piccolezza” dell’essere umano, che, privato della virtù della lealtà, non fa altro che ingannare se stesso. Tutti gli sportivi devono vivere la propria competizione non solo come un confronto per testare e migliorare le proprie capacità, ma anche come evento sociale, capace nello stesso tempo di insegnare e di divertire.

L’auspicio è dunque quello che il “Fair Play” venga adottato da ogni sportivo, in modo tale che dallo sport emergano soltanto messaggi positivi quali la sana competizione, lo spirito di squadra e il rispetto per sé stessi e per il prossimo.

 

Rosalia Miracola IVB Liceo Scientifico Sant’Agata Militello(Me)

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