venerdì, Aprile 26, 2024
Scienza e Cultura

Gunther Von Hagens: quando la scienza diventa arte

La procedura per la conservazione dei corpi è antica quanto l’uomo.

La civiltà degli Antichi Egizi è stata la prima a studiare le tecniche per preservare le salme con notevoli risultati, con la convinzione che la mummificazione potesse ridare la vita ai defunti nell’aldilà.  L’imbalsamazione o qualunque altro tipo di conservazione dei propri cari si è diffusa in tutto il mondo ed è spesso legata alla religione o alle antiche tradizioni.

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Con il passare del tempo queste particolari tecniche si sono evolute fino ad arrivare alla plastinazione: Gunther Von Hagens anatomopatologo tedesco ne è l’inventore.  Si tratta di un lungo procedimento che permette il mantenimento del corpo umano attraverso la sostituzione dei liquidi corporei con polimeri di silicone. La preparazione del corpo da plastinare richiede parecchie ore di lavoro e l’utilizzo di sostanze chimiche come la formalina e l’acetone.  Alla fine di tutto il processo il reperto risulterà rigido, inodore e con i colori inalterati.

Von Hagens al contrario degli Egizi ha messo a punto questo nuovo metodo per poi allestire delle mostre intitolate Körperwelten (Body World), che presentano delle vere e proprie “statue” posizionate in maniera tale da ricostruire celebri opere d’arte o semplicemente il corpo umano che assume gesti atletici particolari.

Lo scopo delle ormai famose esibizioni è quello di informare ed educare il pubblico alla conoscenza del corpo umano, in forte contrasto con la morte. Dal 1995 ad ora la mostra ha accolto milioni di visitatori annuali in tutto il mondo, facendola diventare l’esibizione scientifica più visitata al mondo. Nonostante il notevole successo ha generato molte critiche.

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Il dottore Von Hangens ha risposto alle polemiche affermando che l’impiego del corpo umano, a scopo educativo, è sempre servito per la formazione degli studenti di medicina. La donazione dei corpi per il Body World è un modo per attenuare l’angoscia di perdere la vita estendendo la propria esistenza fisica dopo la morte.  Questo tipo di divulgazione scientifica adatta per curiosi di tutte le età non dovrebbe essere vista come una macabra spettacolarizzazione dell’essere umano ma come un modo di conoscere noi stessi attraverso il nostro corpo, i nostri organi e il loro funzionamento, al di là dei tratti somatici e del colore della pelle.

“La morte è un fatto normale, è parte della vita. È la vita ad essere eccezionale”.- (Gunther Von Hagens).

Federica Grasso VE BS

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