giovedì, Maggio 2, 2024
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Il mondo dell’online: tema di Ginevra Mazzeo, IC D’Alcontres

A volte, il mondo dell’online offre rifugio a chi nell’interagire di persona si sente più in difficoltà. In Rete è possibile socializzare, conoscere ragazzi con i quali condividere punti di vista e interessi, ma è importante che la realtà virtuale non escluda quella offline!

Non ricordo esattamente quando iniziai a interagire con il mondo dell’online, quello che è certo è che ad oggi fa parte delle mie giornate come il cappuccino a colazione.

Per quanto i miei fossero contrari all’utilizzo del telefono e di conseguenza al mondo virtuale anche loro alla fine cedettero e per esigenza dovettero comprarlo anche a me. Il mio papà iniziò un lavoro che lo teneva lontano per molti mesi e il telefono e le video chiamate erano l’unico modo per sentirci meno distanti di quanto non lo fossimo realmente. Utilizzavo il telefono solo per chiamare mamma, papà, nonna e di tanto in tanto gli amici che mano a mano iniziavano ad averlo.

Nel frattempo crescevo e tante cose cambiavano. Capitava sempre più spesso che rimanevo a casa da sola e, una volta finiti i compiti, prendevo il telefono e iniziavo a giocarci.

Rimanevo affascinata da tutte queste ragazze poco più grandi di me che raccontavano sui social come instagram, facebook o tik tok pezzi delle loro vite “fantastiche”. E quello che più mi colpiva era che anche di fronte ai problemi loro apparivano sempre sorridenti e allegre, come se vivessero con una scorta di pillole della felicità da prendere al bisogno. Passavo giornate intere ad ammirarle e, a volte, a imitarle, pur non possedendo io nessuna pillola della felicità. Più le guardavo più ne ero attratta, ma sul più bello arrivava mia mamma come la sorvegliante del Collegio a rimettermi subito in riga.

Le giornate iniziavano però a diventare sempre più lunghe, piene di solitudine a causa di questa pandemia che ci ha costretti ad una vita di reclusione, dove tutte le piccole cose quotidiane che prima ci appartenevano, adesso diventano sempre più ricordi lontani.

Per quanto non avessi mai conosciuto la solitudine grazie all’iperattività di mia mamma che ha sempre considerato casa nostra come un hotel più che una casa, questi sono stati mesi difficili, dove la solitudine è diventata la mia migliore amica. I motivi sono stati molti, il trasferimento in un nuovo paese, il lavoro più intenso di mia madre e questo virus che non ci ha più abbandonati. La solitudine non è arrivata da sola, ma ha portato con lei anche l’insicurezza che ha preso un posto sempre più importante nelle mie giornate. Questo mi ha portato ad avvicinarmi sempre di più al mondo virtuale, dove tutto quello che faceva parte della mia giornata li non esisteva.

La felicità, l’allegria, la bellezza, la sicurezza in sè stessi questo era quel mondo. E fu così che un giorno, incoraggiata da alcune mie amiche che forse erano più desiderose di questo salto nell’oceano della felicità, decisi di enrtrare a far parte anche io attivamente di questo mondo.

Di nascosto a mia mamma decisi di aprire un profilo su instagram, ma li non sarei stata la timida Ginevra con gli occhiali, i capelli arruffati e le macchioline bianche. Li sarei stata Ginny, una ragazza alta, con i capelli sempre in ordine, senza occhiali e con una vita brillante, carica di allegria e spensieratezza.

I primi giorni mi sentivo un leone, nulla poteva farmi tornare indietro. per quanto le giornate delle vite reali fossero uguali, fra videolezioni, pigiama e divano, senza conoscere più cosa fosse la compagnia, quando entravo in quel mondo virtuale magicamente tutto ciò scompariva. Potevo scegliere di essere un’altra persona, carica di adrenalina, sicura di sè e con un milione di hobby e passioni. Venivo seguita sempre da più persone, le richieste di amicizia aumentavano giorno dopo giorno, ma cosa avevo di speciale da volermi essere amici?

Nella vita reale nemmeno in due vite sarei riuscita ad ottenere quel numero di amicizie. Le giornate non erano più le stesse, mi sentivo felice, carica di autostima e non riuscivo più a farne a meno. Cercavo tutti i ritagli di tempo per sfuggire alla realtà e catapultarmi nel mio mondo incantato. Cercando sempre di nascondermi da mia mamma che se solo l’avesse saputo mi avrebbe rinchiuso per utto il resto della mia vita.

Un giorno venni contattata da una ragazza, che come le altre voleva essere mia amica con la differenza che voleva parlarmi costantemente, cercava mie foto, mi riempiva di complimenti, non mi lasciava un attimo. Pur non conoscendomi da molto, per lei ero la sua migliore amica, la migliore in tutto. Mi considerava il superlativo di tutti gli aggettivi positivi esistenti. Non mi lasciava mai da sola, con lei la parola solitudine era scomparsa.

Una sera però, durante una discussione banale, mia madre, come un segugio in cerca della preda venne a scoprire del mio profilo instagram.

Non credo in 11 anni di averla mai vista in quel modo, un terremoto sconvolse la mia giornata a nulla servirono le mie parole oltre ad un interrogatorio di oltre 5 ore, seguì il sequestro del telefono e una lista di punizioni dove la più leggera aveva come scadenza giugno. Il mio mondo fantastico era crollato come un castello di sabbia colpito da un’onda. Ero sprofondata da una solitudine immensa accompagnata da innumerevoli punizioni.

Un pomeriggio mia madre che da giorni parlava con me solo tramite “si e no” mi chiamò e si sedette vicino a me sul divano. Non sapevo cosa aspettarmi, credevo però che nella mia vita non ci fosse più spazio per le punizioni e quindi la ascoltai speranzosa. Aveva messo sottosopra il mio telefono con investigazioni che nemmeno fossi stata un carnefice. Ma mi disse una cosa che mi fece gelare il sangue.

La ragazza dolce, carina e gentile che mi cercava costantemente non era chi diceva di essere. Era in realtà un uomo che sfruttava l’identità di altre persone per adescare ragazzine. Non potevo crederci e dopo mille spiegazioni. Avevo visto le foto, era una ragazza, come poteva essere?

La vita reale che spesso ci sembra brutta perchè ricca di avversità ci permette di conoscere le persone per quello che sono realmente e di farci conoscere per quello che noi siamo davvero. Pregi e difetti. E cosa c’è di più bello dell’essere accettati, amati e conosciuti per chi siamo! Dapprima rimasi stravolta, poi però iniziai ad apprezzare le mie poche amicizie perchè avevano un dono prezioso, la verità!

Ma mia mamma non venne impreparata, aveva mille prove che distruggevano il mio castello. Mi spiegò che per quanto quel mondo ci affascini in realtà è pieno di persone che si nascondono dietro false identità e che sono quelle che hanno più problemi.

Il mondo dell’online seppur vicino a me ancora oggi, non sostituirà mai la bellezza della vita reale.

Ginevra Mazzeo

I F   I.C. D’ALCONTRES

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