Ciao Fred, interprete di un romanticismo antico, italico ed intramontabile
A Fred Bongusto, sarà dato oggi a Roma nella Chiesa degli Artisti l’ultimo saluto, morto sabato dopo una lunga malattia.
Unica e inconfondibile la voce calda e sensuale, Fred Bongusto non assomigliava a nessuno del suo tempo, con la sua voce da crooner, guardava semmai ai grandi americani come Frank Sinatra.
Alfredo Antonio Carlo Buongusto era nato nel 1935 a Campobasso, nel ’60 entrava nel gruppo i 4 Loris, studiava batteria con l’amico Massimo Boldi dedicandosi all’arrangiamento e composizione anche di diverse colonne sonore di film della commedia italiana. I suoi modelli artistici erano Gershwin, Luis Armstrong e Nat King Cole. Fu amico e collaborò anche col grande jazzista Chet Baker.
Da Doce doce a Una rotonda sul mare, da Malaga a Frida, a Spaghetti a Detroit, i suoi successi cantavano l’Italia del boom economico, l’Italia delle balere evocando atmosfere soffuse e la penombra dei pianobar.
Era malato da tempo, colpito dal male peggiore che un cantante possa immaginare: la sordità, il cantante, mai eccessivo e sempre galante e sorridente, resta nella storia del Paese per aver sussurrato a tante e tante coppie innamoratesi sulla sua emozione.