venerdì, Aprile 26, 2024
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Valori e tradizioni per la festa più bella dell’anno

Nel mondo ci sono varie feste. Per i cristiani una delle feste più importanti è quella del Natale che ha origine celtica. In questo giorno, i Celti, festeggiavano il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno.

Per loro la festività era importante perché si celebrava l’adorazione del sole (Eliolatria); il cristianesimo si allaccia a questa ricorrenza: il sole simbolo della luce diventa raffigurazione del Cristo. Come tutte le feste, anche il Natale cristiano parta con sé alcune tradizioni quali: Il Presepe che raffigura la natività di Gesù, è forse il simbolo più importante per i cattolici, esso rimanda ai racconti dei due evangelisti Luca e Matteo.  In esso c’è, infatti, il mistero di un Dio che decide di diventare uomo per stare tra i suoi figli e condurli alla salvezza, il tutto è racchiuso in un avvenimento: la nascita di un Bambino in una notte stellata.

L’albero di Natale che è invece di origine pagana, simboleggia il rinnovamento della vita, per questo viene utilizzato un sempreverde. In epoca medievale i primi alberi di Natale venivano decorati con frutta secca, fresca e fiori di carta, simboli dell’abbondanza che servivano per richiamare il Paradiso Terrestre e l’albero del bene e del male. Successivamente l’albero si è decorato con delle candele, simboli dell’Avvento del Salvatore, che sconfigge le tenebre causate dal peccato. Anche il Cero Natalizio richiama simbolicamente Gesù, come portatore di luce e salvezza, mentre i quattro ceri della corona dell’Avvento, da un lato risalgono a tradizioni pagane legate alla luce, dall’altra, invece simboleggiano: i Profeti, Betlemme, i Pastori e gli Angeli; l’accensione di ogni cero corrisponde ad una preghiera.

L’usanza di scambiarsi i regali è probabilmente di origine romana: i romani erano soliti scambiarsi dei doni per Capodanno o in occasioni di altre feste, inizialmente si trattava di rametti beneauguranti di alloro, ulivo e fico, ma ben presto vennero sostituiti con dei doni veri e propri. La tradizione vuole che Babbo Natale porti i regali nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. La sua storia è legata alla figura di San Nicola, un uomo ricco per diritto di eredità che amava fare i doni ai piccoli bisognosi. La dimora di Babbo Natale è, per i bambini, al Polo Nord o in Lapponia, a seconda delle leggende. Insomma, con tutti questi simboli, possiamo ben capire che questa ricorrenza, in ambito religioso festeggia la nascita di Gesù. Le festività natalizie che, fino a qualche tempo fa erano portatrici di buoni sentimenti e di buone azioni, vengono oggi vissute in un clima di estremo consumismo ed egoismo dove al simbolismo religioso prevale l’individualismo così, il pensiero va verso i regali da ricevere, il pranzo, la cena ed i vari divertimenti.

Tutto ciò è esasperato dal mondo commerciale che invoglia al consumismo con sfavillanti luci, favolose strenne natalizie che ci inducono ad allontanarci dalla vera essenza del Natale. Questo provoca alla società contemporanea un impoverimento di valori e di sentimenti comunitari, portandoci verso un isolamento sia spirituale che sociale. Dovremmo, in questi giorni, riflettere su ciò che questa festa ha rappresentato in passato, valori pieni di amore e di fratellanza non solo cristiana, ma globale. Il Signore dice: “AMATEVI   L’UN L’ALTRO COME IO VI HO AMATI”.

Lucrezia Letizia

I.C. “ E. Vittorini”

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