giovedì, Maggio 2, 2024
Arcipelago Milazzo

La casa tra bioarchitettura e domotica

“Tutto quello che avreste voluto sapere sulla casa e non avete mai avuto il coraggio di chiedere”.

L’originalità tematica è uno dei pregi dell’interessante convegno sulla casa ecologica e domotica a conclusione del ciclo di lezioni tenuto dal collega ed amico Giovanni Pantano, docente presso il nostro istituto, che ieri nell’auditorium Oasi ha concluso i lavori del percorso didattico pensato per i suoi corsisti della Ute di Barcellona.

L’ intervento dell’arch. Pantano ha condotto l’uditorio ad interessanti riflessioni sul concetto di abitazione vista in tutti i suoi aspetti, da quelli più tecnici e legati ai sistemi costruttivi financo alla valenza semiotica del termine casa come ha ben sottolineato il rettore, professoressa Tanina Caliri.

-La casa, mi richiama un mondo di valori che sono alla base della nostra cultura, la casa è Domus, è Oikos, è Nido, luogo di meditazione. –

La casa tra bioarchitettura e domotica diviene lo spunto per due articolati interventi, il secondo dei quali centrato sul concetto di Domotica, condotto dal collega ed amico Ing. Emilio Arlotta, secondo relatore dell’incontro.

Viene rappresentato, attraverso il commento di slide esemplificative, un modello costruttivo di abitazione che presuppone un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell’ecosistema.

Si fa riferimento, dunque, necessariamente alla interdisciplinarietà dei saperi e delle competenze e ad un rigoroso utilizzo delle risorse.

Emerge l’affascinante concetto di Bioarchitettura come pratica architettonica che agisce in sintonia con i principi di sostenibilità

Essa, sottolinea il relatore, arch. Pantano, realizza un rapporto equilibrato tra uomo casa e natura.

Un rapporto che sa essere moderno senza mettere in pericolo, con un consumo indiscriminato delle risorse, il futuro di nuove generazioni. Tutto ciò, viene evidenziato, è il frutto dell’ottimizzazione del rapporto tra edificio e contesto.

Da questi presupposti derivano l’attenzione alla qualità della vita, la salvaguardia dell’ecosistema attraverso l’utilizzo di risorse naturali.

La bioarchitettura, conclude il relatore, si pone, in quest’ottica, al servizio dell’ambiente senza trascurare il valore estetico della costruzione.

La seconda parte del convegno è stata animata dall’ ingegnere Emilio Arlotta, esperto di domotica che ha illustrato con grande puntualità e chiarezza espositiva il concetto di casa domotica che ben si sposa con l’approccio responsabile alla progettazione tipico della casa ecologica. . Il termine, puntualizza il relatore, viene dall’unione delle parole domus e robotica, e con esso si intende la scienza che si occupa delle tecnologie volte a migliorare la qualità della vita nella casa e negli ambienti in cui l’uomo agisce.

La domotica nasce per migliorare la qualità della vita, migliorare la sicurezza, rendere più semplice la progettazione, l’istallazione, la manutenzione e l’uso delle tecnologie, per ridurre i costi di gestione delle strutture abitative.

Questa scienza, rende le apparecchiature, gli impianti ed i sistemi “intelligenti”

Nasce il concetto di casa intelligente come luogo in cui, a monte di una opportuna progettazione e con l’uso di adeguate tecnologie, l’utente può avere a disposizione impianti semi-autonomi o programmati.

Diventa possibile, fa osservare l’ingegnere Arlotta, avere la gestione coordinata, integrata e computerizzata degli impianti quali climatizzazione, distribuzione di acqua, gas ed energia, sicurezza.

Tutto ciò migliora la qualità dell’abitare ed anche il valore commerciale dell’abitato.

-Viene da chiedersi-, suggerisce, il prof Arlotta, rivolgendosi alla platea incuriosita ed attenta, -la domotica è un lusso? –

Certamente il costo dei sistemi integrati è notevole ed incide dal 30 fino al 50% in più rispetto ai sistemi tradizionali, ma è pur vero che lo Stato prevede un Eco bonus finalizzato al rimborso del 60% in 10 anni. Inoltre bisogna considerare che investire in innovazione domotica accresce innegabilmente il valore dell’immobile.

L’ingegnere Arlotta sottolinea, infine, come la storia dell’evoluzione umana abbia raggiunto un ulteriore traguardo, trasportando la società in una dimensione digitale che consente il pieno controllo delle nostre abitazioni anche a distanza, grazie alla rete ed al supporto degli smartphone.

A conclusione dell’intervento, parole di elogio sono state rivolte ai relatori dal rettore Caliri, per la perizia ed il garbo con il quale è stato condotto il convegno, che ha saputo stimolare la curiosità intellettuale della sua platea.

Rosa Gagliani

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