venerdì, Aprile 26, 2024
CulturaEventi e Spettacoli

Tanti auguri, amica Vespa!

E’ il 1946, l’Italia esce distrutta dal dopoguerra, ed uno dei problemi più pressanti è quello della mobilità, man mano che ponti e strade vengono ricostruiti.

Le industrie del paese lamentano la scarsità di materie prime, si ricorre, perciò, ai cimiteri dei mezzi e degli aerei bellici distrutti durante la guerra, smantellati addirittura a colpi d’ascia e fusi in appositi forni.

Mentre l’economia si rimette in moto la maggior parte delle persone si sposta su due ruote, poiché l’auto era un lusso che nessuno poteva permettersi. Ed è in questo clima di disagio generale che Enrico Piaggio, abile imprenditore, decide di costruire un mezzo che sia alla portata di tutti, di facile costruzione di grande qualità e che possa essere guidato anche dalle donne.

Affida il progetto al suo miglior ingegnere areonautico, Corradino D’Ascanio, che considerava fino a quel momento la motocicletta un mezzo scomodo e sporco con cui spostarsi.

La Piaggio, all’epoca, è una delle più importanti aziende areonautiche Italiane, attiva anche nel settore ferroviario e navale.

Piaggio possiede già un prototipo realizzato dall’ingegnere Spolti, simile alla Vespa di D’Ascanio, ma non ne apprezza l’estetica che risulta essere poco gradevole , al punto da essere ribattezzato dagli operai che lo costruirono “Paperino”.

D’Ascanio comincia a costruire il suo scooter partendo da chi lo avrebbe utilizzato: disegna pertanto  un uomo comodamente seduto e il telaio sotto di esso. La “forma” nasce da sola.

Posiziona poi il motore sotto il passeggero, coperto dalle carene e spostato su un lato per facilitarne la manutenzione e creare un piccolo portabagagli sul lato sinistro  che, in alcuni modelli è sostituito dalla  ruota di scorta. Inoltre, per la ruota anteriore viene usato un sistema analogo a quello utilizzato per gli aereoplani: viene montata a sbalzo (con la forcella da un solo lato) per facilitarne la sostituzione in caso di foratura; ha il cambio al manubrio, una novità per l’epoca, e un telaio autoportante molto robusto.

Quando viene presentato ad Enrico Piaggio, il primo prototipo di questo scooter è addirittura privo di cavalletto e  viene appoggiato sulla stessa pedana.

Il proptotipo viene chiamato in principio MP6 (moto Piaggio 6) ma , suggestionato dal rumore del motore e un po’ dalla forma, Piaggio esclamò: “Sembra una vespa!“. Da quel momento la vespa si impone sul mercato.

In pochi mesi lo “scooter” nato dall’azienda areonautica “decolla”: gli stabilimenti lavorano a pieno ritmo per soddisfare le richieste del mercato, la Vespa  diventata ormai “l’auto” delle famiglie degli anni ‘50. Inoltre è possibile acquistare il prodotto con il pagamento a rate, soluzione che innalza la vendite e permette a tutti di acquistarlo,  viene differenziato a seconda delle esigenze del mercato e per combattere la pressante concorrenza della Lambretta, scooter prodotto dalla Innocenti a Milano.

La Vespa compare in moltissimi film pubbicizzandosi da sola anche all’estero, come mezzo tipicamente italiano;indimenticabile il film “Vacanze romane” in cui la Vespa è presente in tutto il lungometraggio. Piaggio esporta il prodotto ovunque, costruendo stabilimenti in tutto il globo con un’ eccellente risposta del mercato estero: tutto il mondo viaggia in sella ad una Vespa!

Dopo anni di produzione arriva sul mercato una rivale inaspettata, la prima utilitaria economica, la FIAT 500 che influisce, ovviamente,  sulle vendite della Vespa che però rimane, il mezzo per chi non può permettersi l’auto.

Enrico Piaggio decide di rilanciare il prodotto. Comincia rinnovando i vecchi modelli e producendone di nuovi anche più sportivi e con una scelta, apparentemente  banale,  cambia il colore della Vespa che fino ad allora era stata prodotta sono con tonalità di grigio; l’idea si dimostra vincente e le vendite della Vespa si “impennano” nuovamente.

Qualche anno dopo sempre Piaggio decide di puntare sui ragazzi della nuova Italia, così, nel 1963, fa la sua prima apparizione la Vespa 50: allora si potava guidare a 14 anni senza targa e senza patente. I giovani ne restano colpiti e questo nuovo prodotto fa letteralmente il boom, anche grazie a un giovanissimo Gianni Morandi che appare nella pubblicità della nuova “compagna” degli adolescenti. Indimenticabile anche la canzone dei Lunapop dedicata alla Vespa 50 special.

In 70 anni il piccolo scooter di Pontedera ne ha fatta di strada ma sempre rimanendo fedele a se stesso: ancora oggi la Vespa è costruita secondo il Progetto di D’Ascanio, è fabbricata in lamiera, ed èun oggetto immune allo scorrere del tempo ed al passare delle mode perché è essa stessa la moda.

GABRIELE RAFFA 2BMM

[aesop_gallery id=”3326″ revealfx=”off”]

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.