Un’ esperienza didattica entusiasmante
L’ultima gita di quest’anno scolastico è arrivata: il 07 maggio 2025 io e la mia classe abbiamo vissuto un’esperienza magnifica. Tutto è incominciato alle ore 7:15, quando ci siamo riuniti presso la sede della nostra scuola: la Scuola secondaria di primo grado “C.S. D’ALCONTRES”; arrivati tutti, siamo saliti sull’autobus e siamo partiti. Durante il viaggio ci siamo divertiti molto ascoltando musica e cantando. La meta del nostro viaggio era il museo archeologico di Reggio Calabria.
Esso ha origini legate al terremoto del 1908 che colpì Reggio Calabria e Messina. In seguito a questo terremoto sono stati trovati molti reperti.
Paolo Orsi, sovrintendente dei beni archeologici, approvò la costruzione di un museo per conservare i referti trovati.
Le testimonianze più importanti all’interno del museo sono i Bronzi di Riace. La loro storia inizia il 16 agosto del 1972, quando il fotografo romano Stefano Mariottini, appassionato di immersioni subacquee, trovò sul fondo del Mar Ionio delle statue di bronzo. Si tratta di due guerrieri imponenti e magnifici che giacevano a 8 metri di profondità e a circa 200 metri dalla costa di Riace Marina. La notizia fece il giro del mondo e le due statue, dopo un attento restauro, furono esposte nel museo archeologico di Reggio Calabria dove è possibile ammirarle in tutta la loro bellezza e scoprire la loro storia.


I Bronzi di Riace sono la rappresentazione di due opliti, guerrieri della fanteria pesante dell’Antica Grecia. Non sono però due semplici soldati, poiché la nudità nell’Antica Grecia era riservata alle divinità; si pensa si tratti di due eroi del V secolo a. C., questo periodo è chiamato età classica.
I Bronzi presentano i capelli ricci e una folta barba. Con il braccio sinistro impugnano uno scudo (lo percepiamo dai bracciali posti sull’avambraccio), con la destra impugnano una lancia o una spada. Sono alti rispettivamente 1.97 e 1.98 e pesano 160 kg. Durante l’ultimo restauro, eseguito a Roma e terminato nel 2013, è stata rimossa e analizzata la terra di fusione. La terra proviene da Argo, una città dell’Antica Grecia, quindi si pensa siano stati realizzati lì. Probabilmente facevano parte di un gruppo di statue relative al mito dei sette contro Tebe, altri studiosi pensano si tratti di due generali ateniesi.
Riguardo a come le statue siano finite in mare, si pensa che venissero trasportate come opere d’arte su una nave per commercio antiquario e che
a causa di una tempesta furono gettate in mare per alleggerire l’imbarcazione.
Le sculture raffiguranti i Bronzi di Riace sono tra gli esempi più antichi di epoca classica meglio conservate e realizzate con la tecnica a cera pressa, che consiste nella fusione di statue cave di bronzo.
Sono rimasta molto affascinata dalla bellezza di queste opere e sono rimasta colpita dal fatto che qualcuno, dopo tanti anni, le abbia ritrovate dopo che qualcun altro sia stato costretto a gettarle. Dopo questa visita siamo andati al centro di Reggio Calabria, è stata una bella occasione per stare con i miei compagni e divertirmi.
Con questa gita termina quasi l’anno scolastico. Ricordo ancora l’ansia dei primi giorni e il timore di non trovare compagni bravi come quelli delle elementari. Oggi però posso dire di aver trovato degli amici con cui mi trovo bene e con i quali desidero continuare a vivere altre esperienze interessanti.
Sofia Molino
I D Scuola secondaria di primo grado “C.S. D’ALCONTRES”