venerdì, Marzo 29, 2024
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Lo stretto di Messina

Lo Stretto di Messina, che separa la Sicilia dalla Calabria, è sempre stato considerato un tratto di mare pericoloso da attraversare, per via delle correnti rapide e irregolari e la presenza di forti venti.

stretto di Messina

A questo tratto di mare, che misura solo 3 km di larghezza e 16 di lunghezza, sono legate diverse leggende.
Anticamente, gli era stato attribuito il nome di Stretto di Scilla e Cariddi, due Ninfe, secondo la mitologia greca, trasformate in mostri marini: Cariddi, figlia di Poseidone e Gea, era una grassa fanciulla sempre affamata, che per questo suo comportamento venne bandita dall’Olimpo, trasformata in un orribile mostro e costretta a vivere nell’estremità settentrionale dello Stretto di Messina.

Sebbene lo Stretto sia ancora legato a queste leggende, attualmente ha perso quell’aspetto spaventoso che impauriva i naviganti. Oggi, infatti, è attraversato giornalmente da moderne imbarcazioni, che sfidano impavide i due mostri marini… tranne quando questi sono particolarmente arrabbiati!

 

La lupa

Lo Stretto di Messina, una o due volte l’anno in particolari condizioni meteorologiche legate allo Scirocco, viene avvolto da una fitta nebbia, che viene chiamata lupa.

lupa nello stretto

Lo Stretto assume un aspetto nordico, con le sirene delle navi continuamente in azione per evitare collisioni in questo trafficatissimo braccio di mare.

A causa di questo fenomeno, il 17 maggio 2001, alle 9,15 del mattino, si è verificata una collisione tra due navi: la Westfold e la Giano della flotta Tourist, che effettua i collegamenti tra la Sicilia e la Calabria per passeggeri e mezzi gommati. La “lupa’’ ha provocato disagi per l’intera mattinata nello Stretto e il rallentamento nei collegamenti e ha creato code per i mezzi in attesa d’imbarco a Messina.

Un aiuto a risolvere questi problemi è arrivato con l’inaugurazione del Vts, il sistema radar a Forte Ogliastri, nella parte alta della città, che consente di monitorare la navigazione tra Catania, Reggio Calabria, Messina e Gioia Tauro.

 

La Fata Morgana

Quando fa molto caldo ed il mare è calmo, all’orizzonte le sagome degli edifici presenti sulla sponda sicula si riflettono in forme allungate ed in continuo movimento, creando un suggestivo effetto ottico chiamato “Fata Morgana”

fata morgana

 

 

 

 

 

 

 

 

CURIOSITÀ– Dal 1964, è divenuta ormai una tradizione che nello Stretto di Messina vengano organizzate      delle traversate a nuoto, nelle quali si vedono spesso protagonisti concorrenti di diverse età.
Il nuovo record è di un ragazzo di soli 15 anni, Andrea Fazio, che ha attraversato a nuoto lo Stretto in soli 30 minuti e 6 secondi, nel Settembre del 2015

 

 

 

M. Marchione

 hanno collaborato: S. Delacqua, M. Allegra, G. Di Pietro, P. Baviera (3 A) IC “La Pira Gentiluomo”

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