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Il 29 aprile la “Giornata internazionale della danza”

Il 29 aprile la "Giornata internazionale della danza"

Ieri 29 aprile è stata la “Giornata Internazionale della danza” che, in questo anno 2020 un po’ diverso dagli altri, è stata dedicata alla grandissima ballerina Alicia Alonso, purtroppo scomparsa il 19 ottobre scorso.

Mentre mi esercitavo nella mia cameretta, mi è sorta per l’occasione una domanda: “Cosa significa per me la danza?” Per trovare la risposta ho ripensato a tutte quelle volte che ballavo sul palcoscenico, davanti a centinaia di persone e l’unica emozione che sovrastava tutte le altre era ed è tutt’oggi l’amore e la passione per questa splendida arte che ancora mi permette di esprimere tutto ciò che ho dentro: la rabbia, la tristezza, la felicità e finalmente mi fa sentire libera ma soprattutto me stessa.

Il 29 aprile la "Giornata internazionale della danza"

La danza è libertà, è la libertà che ci deve aiutare ad affrontare pericoli immani, ed è lei che ci deve dare la forza per lottare costantemente senza mai cadere di fronte alle avversità. Noi, anzi, dobbiamo infondere sicurezza nel cuore delle persone che sperano per i propri figli in un futuro migliore. Mentre balliamo la nostra mente e il nostro corpo devono essere contemporaneamente una cosa sola, e la passione che le lega deve toccare le anime e guarirle, intrecciare i cuori e i sentimenti grazie alla forza massiccia che si crea nel movimento e che finora è l’unica cosa necessaria.

Lo scopo dei ballerini di oggi, e di questo momento particolarmente difficile, deve essere quindi quello di continuare a danzare per ritornare alla normalità, ma per fare ciò dobbiamo sostenere tutte le persone che ogni giorno combattono faccia a faccia contro il CoronaVirus.

Il 29 aprile la "Giornata internazionale della danza"

Per adesso tutto sembra un incubo, ma per non pensare a ciò basta fare le cose che ci rendono felici, e nel mio caso ballare. La danza ci dà infatti la possibilità di essere chi vogliamo e siamo noi a decidere il nostro futuro, perché le cose che verranno non sono immaginabili e soprattutto non è possibile contarle sulle dite delle mani.

Detto ciò, non ci resta che andare a fare quello che noi ragazzi al momento in isolamento non abbiamo ancora fatto: andare ad aiutare la mamma, giocare con i fratelli o con le sorelle per poi ballare, rinchiudersi dentro la stanza e non volerne uscire mai più.

Se ti rende felice balla, perché adesso è l’unica vera cosa da fare: essere felici ma soprattutto se stessi!

Greta Coppolino

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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