sabato, Aprile 20, 2024
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Il Futuro: riflessioni, speranze e aspettative

Quando penso al futuro mi viene in mente la parola “energia pulita”, un’energia prodotta sfruttando le fonti rinnovabili, sole, acqua, vento ecc. Immagino un mondo avanzato, che possa dare nuova vita all’ ambiente, una città piena di parchi ma anche di palazzi, macchine elettriche che non inquinino. Soprattutto un mondo in cui, finalmente, non ci siano più guerre ma sia raggiunto un equilibrio di pace mondiale. Anche se per arrivare a questi obiettivi è necessario molto impegno da parte di tutti ma soprattutto da parte dei politici e della scienza, ovviamente tutto ciò potrebbe accadere solo tra molti anni.

Mi piace immaginarmi nel futuro, con un lavoro stabile, con il quale possa contribuire a migliorare la società, per esempio vorrei tanto poter diventare un carabiniere o una poliziotta, sposata con un uomo che mi rispetti e mi voglia bene e   avere un figlio. Mi vedo diversa da oggi, ovviamente, non solo fisicamente, ma anche mentalmente; sono sicura che le esperienze che vivrò nel corso degli anni mi aiuteranno a crescere e a maturare.

Avrò una visione molto diversa della vita e della società, ma spero positiva, perché questo dipende da tutti e non solo da me, voglio essere ottimista e pensare che l’uomo possa veramente creare un futuro migliore, anche alla luce degli ultimi eventi. Però ho vari timori rispetto al futuro, le scuole da terminare, il lavoro molto difficile da trovare, o per amore, tradimenti o maltrattamenti, ma ho timori anche per la società, potrebbe scatenarsi una guerra devastante in tutto il mondo, oppure abbattersi qualche calamita o malattia, anche più pericolosa del Covid -19, che potrebbe decimare la razza umana. Ma nonostante tutto ciò preferisco pensare al futuro come una cosa belle e ancora da decidere, perché dopo tutto il futuro dipende da noi, dalle nostre azioni e dalle nostre scelte, e fino a quando non ci arrenderemo potremo cambiare il corso del futuro, ma solo se tutti ci impegniamo per farlo.

GLORIA VALENTI classe III A CASTROREALE

Pensare al futuro adesso, significa per me pensare ad un futuro prossimo e cioè agli esami di terza media che mi avrebbero permesso di concludere un ciclo di istruzione e di intraprendere la scuola superiore sostenendo un regolare esame che da sempre e soprattutto dall’ inizio di quest’anno scolastico, ho cercato di allontanare dai miei pensieri e dalle mie priorità. Invece, tuttora, riguardo agli esami ci sono molte incertezze e poche indicazioni che vanno a compromettere il già precario equilibro emotivo che stiamo vivendo durante questa pandemia. 

È molto cambiata la mia visione del futuro rispetto a un mese fa quando tutto il mondo sembrava a colori, una meta da scoprire, quando la libertà accompagnava le nostre giornate e quando allo studio si dedicava l’ultima parte della giornata. Non dico che il mio sogno sia cambiato perché se penso all’immagine da associare al futuro è sicuramente quella di un bellissimo campo da calcio, magari quello dell’Allianz Stadium dove il verde si unisce all’azzurro intenso del cielo e di una maglietta bianca e nera con il mio cognome stampato dietro. Ma comprendo bene oggi più che mai quanto sia importante lo studio, la scuola, l’acquisizione di abilità e competenze perché viviamo in una società in continua trasformazione che richiede adattamenti continui e pensiero critico. Studiare è importante perché il mondo ha bisogno di persone competenti in ogni campo. Pensiamo al momento che stiamo vivendo, sicuramente il mondo adesso non ha bisogno di youtuber, influencer e calciatori ma di persone che mettono la propria cultura, i propri studi, le proprie competenze al servizio di tutta la comunità. E con questo non mi riferisco solo a tutti gli operatori sanitari, ma anche ad ingegneri, architetti, operai, volontari, industriali, imprenditori e non dimentichiamo gli insegnanti che anche se a distanza, cercano di trasmettere ai propri studenti l’interesse, l’importanza e la curiosità per lo studio. Lo studio è necessario e indispensabile così come lo è lo sport anche se si svolgono in ambienti diversi: il banco di scuola diventa palestra per la mente e per la cultura così come una pista o un campo da calcio è il luogo di allenamento per un atleta. Sembra impossibile pensare ad un futuro e ad un lavoro senza studio e non soltanto per le persone in sé ma anche per l’intera società che ha bisogno di migliorarsi e di progredire in tutti i campi. Una riflessione che mi è piaciuta, letta su internet riguardo allo studio è quella di Gianni Rodari, scrittore per ragazzi che afferma “Se sai sei, se non sai sei in balia degli altri”.  Ed è vero infatti, perché per distinguersi dagli altri e per non farsi sottomettere dalle decisioni altrui, o per non farsi raggirare e per essere padroni di sé stessi, è importante possedere non solo delle conoscenze e competenze ma secondo me è utile anche avere un pensiero riflessivo e critico che ti permette di far fronte a qualsiasi situazione con consapevolezza. Molti giovani invece pensano che chi studia sia un “secchione” e che quindi non può far parte di un gruppo, non viene considerato alla moda e in qualche modo viene escluso. In realtà io penso che dietro questa esclusione si nasconda la paura di fare la figura degli ignoranti, senza capire che la cultura è fonte di arricchimento per tutti.

Non ho le idee chiare sul mio futuro, a parte quel sogno nel cassetto che coltivo con cura, ma ho scelto comunque una scuola che mi possa fornire una solida base culturale che potrà permettermi in futuro di fare scelte consapevoli. Non ho timori o preoccupazioni, forse perché sono ancora troppo giovane e penso positivo. L’unica cosa su cui mi soffermo è la possibilità di poter iniziare un nuovo percorso scolastico, dietro ad uno schermo, senza conoscere personalmente l’edificio, i nuovi compagni e i professori. Questo non mi piacerebbe e mi intimorisce

Mauro Torre classe III A IC “CAPUANA” plesso di CASTROREALE

Alla parola” FUTURO” oggi associo le immagini di me che svolgo il lavoro dei miei sogni. Nei miei programmi, ho scelto di iscrivermi allo Scientifico Scienze Applicate perché credo che sia la scuola migliore per quello che ho in mente di fare in futuro. Però oltre al lavoro, mi piace molto anche lo sport in modo particolare il tennis che sicuramente praticherò nel tempo libero. Vorrei specializzarmi in chimica farmaceutica perché trovo molto interessante scoprire la composizione dei farmaci, gli elementi a livello atomico e molecolare. Vorrei, se ci riesco, imparare molto bene la lingua inglese che mi faciliterebbe la lettura di studi pubblicati in inglese, così da poter approfondire alcuni argomenti di mio interesse ed è molto utile anche per poter trovare lavoro all’estero. Magari potrei anche sviluppare un farmaco nuovo, per poter aiutare l’intera umanità a vivere meglio e quindi ammalarsi di meno.

Di contro mi rendo conto che per fare questo lavoro dovrei lasciare sicuramente la Sicilia, o peggio l’Italia, i miei genitori, i miei amici ed i miei parenti, ed in qualsiasi luogo andrei non troverei sicuramente lo stesso cibo e lo stesso clima. Per concludere, ogni scelta ha i suoi pro e i suoi contro comunque io resto dell’idea di voler fare questo lavoro per poter avere una sicurezza ed indipendenza economica oltre al fatto di poter fare un lavoro che sicuramente mi appassiona. Infatti quando nella vita riesci a svolgere il lavoro che ti piace sarai sicuramente una persona felice e realizzata

RAVIDA’ ILARIA CLASSE III A CASTROREALE

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