mercoledì, Aprile 24, 2024
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La cooperazione culturale come antidoto al virus

i dicasteri legati alle arti di Italia, Germania e Spagna sottolineano la necessità della convivenza solidale e della forza della cultura

E’ il buio l’immagine emblematica che, come il virus, ha colpito, l’arte, la cultura, lo spettacolo: le luci spente nelle grandi mostre, sui palcoscenici, nei cinema di tutta Europa.

L’emergenza sanitaria è uno stress test mondiale sulle nostre abitudini ed è urgente una riflessione sul futuro.

La cooperazione culturale come antidoto al virus

Questo il tema di un appello condiviso tra i ministri della cultura dell’Italia, Dario Franceschini, della Germania, Michelle Muntefering, della Spagna, Josè Uribes. Insieme hanno firmato una lettera al Corriere della Sera per sottolineare che il male più pericoloso dell’epidemia rischia di essere il diffondersi degli egoismi nazionali. Unico antidoto la solidarietà, la lezione della storia e quindi la cooperazione culturale già consolidata tra i Paesi europei.

Convinti che i teatri torneranno aperti, che la gente tornerà a frequentare musei e gallerie, i ministri sono d’accordo nel promuovere lo sviluppo di nuove forme digitali nella politica culturale internazionale. Nella seconda metà dell’anno un forum metterà a confronto tanti esperimenti che si stanno sviluppando, come il tour virtuale della bellezza in Italia messo a disposizione del pubblico sul sito del Ministero dei Beni culturali.

Scrivono i ministri: la società civile, utilizzando gli spazi digitali a vantaggio di tutti, apre una strada che deve orientare gli stati a superare la crisi. Libri, musica film sono ora rifugio e sostegno. Si chiedono i ministri che cosa sarebbero le nostre società senza chi le ha create, senza artisti e artiste? Infine, l’impegno: siamo determinati a proteggere il nostro bene più prezioso, vale a dire la fiducia in una convivenza solidale e nella forza della cultura.

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