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“BRUNDIBAR”, una favola dai significati nascosti

Brundibàr: Mercoledì 29 gennaio 2020, esattamente due giorni dopo la “Giornata della memoria”, per chiudere i momenti di riflessione sull’orrore della Shoah, i ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto si sono recati nella loro palestra-auditorium per assistere allo spettacolo teatrale “Brundibàr”, messo in scena a cura dell’associazione “Tanti Amici” con la regia di Giuseppe Pollicina.

“BRUNDIBAR”, una favola dai significati nascosti

L’opera ha una lunga storia che ci riporta alla seconda guerra mondiale e ai campi di sterminio, in particolare al famoso campo di Terezin, dove venivano portati artisti e bambini cecoslovacchi e dove venne realizzato il famoso film-documentario “Il regalo di Adolf Hitler agli ebrei”, con il quale i tedeschi volevano far credere alla Croce Rossa Internazionale che gli ebrei stavano bene ed erano lì per essere protetti. Per questa occasione i registi ebrei presenti nel campo crearono “Brundibàr”, che può sembrare una semplice favola, ma in realtà con essa volevano far capire che quel film era tutta una montatura. Questo spettacolo fu messo in scena numerose volte, e ogni volta con nuovi piccoli attori poiché, appena arrivavano nuovi bambini nel ghetto, questi venivano chiamati a sostituire quelli già presenti che venivano mandati nei campi di sterminio, ad Auschwitz o Treblinka. Di tutti se ne salvò solo uno, che aveva l’unica fortuna di saper suonare la tromba, e poichè era raro trovare bambini che sapessero suonarla ai suoi livelli, di conseguenza non fu mai “rimpiazzato” e solo così riuscì a salvarsi. Il suo nome era Paul Aron Sandfort.

“BRUNDIBAR”, una favola dai significati nascosti

Anche se all’apparenza sembra una semplice fiaba, possiamo quindi paragonare “Brundibàr” al classico “Piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupery, poichè se lo si legge da bambini si vedrà la storia di base, mentre se crescendo lo si rilegge si riescono a coglierne i tanti altri significati.

L’operetta difatti racconta la storia di due fratellini che vanno in cerca di denaro per comperare il latte da dare alla madre malata, decidono di guadagnarlo cantando ma s’imbattono nelle grinfie di Brundibàr, anche se alla fine, con l’aiuto di altri bambini e degli animali, riusciranno a sconfiggerlo. La rappresentazione si è conclude, in questo adattamento, con la famosa canzone del film “La vita è bella”. Ma la realtà della storia è un’altra … Infatti Brundibàr rappresenta lo spietato Hitler e i bambini tutte le popolazioni perseguitate, i commercianti rappresentano gli indifferenti mentre gli animali sarebbero coloro che, anche a rischio di pericoli, aiutarono gli ebrei a nascondersi o a fuggire..

Comprendendo, grazie all’aiuto nei giorni precedenti delle loro insegnanti e all’introduzione del regista, l’origine e il motivo per cui l’operetta “Brundibàr” ha visto la luce e perché continua ad essere rappresentata, è stato quindi più facile per gli alunni che hanno assistito allo spettacolo cogliere i significati più profondi della storia e il messaggio che l’associazione teatrale “Tanti amici” ha voluto darle: quello cioè di “ricordare per non dimenticare” e per far si che ciò non si ripeta mai più, soprattutto in un periodo come quello attuale che vede sempre più spesso diffondersi atteggiamenti di discriminazione e intolleranza nei confronti dei diversi. Oltre a ciò, l’associazione ha stabilito anche di devolvere il contributo facoltativo, raccolto dai ragazzi per lo spettacolo, totalmente in beneficenza per ricostruire “Kangaroo Island” in Australia, zona interamente rasa al suolo a causa dei numerosi incendi.

Ciò perché la solidarietà e la pace, in ogni campo, devono essere l’obiettivo principale per le future generazioni se non voglio perdere di vista essenza stessa dell’umanità.

Monica Paratore

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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