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Marta Cartabia, la Corte Costituzionale ha un presidente donna

Cartabia: si è finalmente rotto il tetto di cristallo e la Corte costituzionale ha voluto portare al vertice di questa istituzione così importante una donna.

Marta Cartabia durante la conferenza stampa dopo essere stata eletta alla carica di presidente della Corte costituzionale, Roma 11 dicembre 2019. ANSA/GIUSEPPE LAMI
Marta Cartabia durante la conferenza stampa dopo essere stata eletta alla carica di presidente della Corte costituzionale, Roma 11 dicembre 2019. ANSA/GIUSEPPE LAMI

E’ un passo importante perché la storia italiana è segnata da un grave ritardo: fino al 1963 le donne non potevano esercitare funzioni giudicanti. Dice la neopresidente Marta Cartabia, docente, giurista e studiosa di ordinamenti internazionali ma anche moglie e madre di tre figli: “Sento la responsabilità e l’onore di essere apripista. Noi abbiamo beneficiato delle tante donne che sono venute prima di noi e che non sono arrivate ai vertici, mi auguro che tante giovani possano rendere normali evenienze come quelle di oggi”

In un tempo di grandi trasformazioni la Corte costituzionale ha sempre un ruolo chiaro per quello che le è assegnato dalla Costituzione, vale a dire custodire i suoi valori attraverso la sua attività giurisdizionale e, quindi, giudicare le leggi ed eliminare quelle che non sono conformi ai diritti e ai principi costituzionali.

Marta Cartabia è la prima presidente della Corte costituzionale, la quarta carica dello Stato italiano.

Marta Cartabia, la Corte Costituzionale ha un presidente donna

Marcia lunga e silenziosa la scalata delle donne per sfondare il tetto di cristallo del potere maschile. Hanno faticato il doppio, schivato pregiudizi come le nostre pioniere, Lina Merlin, prima senatrice italiana, Tina Anselmi, prima donna ministro, Nilde Iotti, prima presidente della camera, eppure, a vent’anni dalla sua scomparsa, nemmeno a lei, madre costituente, sono stati risparmiati titoli di giornali con allusioni volgari e apprezzamenti sessisti.

Il segno che la strada è ancora lunga: solo in questa legislatura la prima presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, per questo fa notizia la Finlandia con Sanna Marin, il premier più giovane del mondo, a capo di un governo a maggioranza femminile.

L’Europa è oggi comunque più rosa che mai con Ursula von der Leyen a capo della Commissione europea e  Crhistine Lagarde presidente della BCE. 11 primi ministri dell’Unione sono donne a cominciare da Angela Merkel da anni al timone della locomotiva tedesca nel segno di una grande lady di ferro, Margaret Thatcher.

 Che nulla è impossibile per una donna lo aveva dimostrato la ministra della Difesa Carme Chacon, incinta al settimo mese, passava in rassegna le truppe in Afghanistan; oltre oceano le donne stanno conquistando  ruoli che erano appannaggio maschile, Gina Haspel a capo della CIA,  in attesa, chissà quando, della prima donna alla casa bianca.

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