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Rosalia Crispi, unica donna tra “I Mille” di Garibaldi

Rosalia Crispi: accanto ai grandi personaggi del Risorgimento, non va di sicuro dimenticato l’enorme contributo offerto dalle donne. Non vanno ricordate solo per le loro impressionanti doti infermieristiche o come madri attente ad educare i propri figli ai veri valori del Risorgimento, ma anche perché alcune di queste parteciparono perfino attivamente alla lotta per arrivare all’unità nazionale, come per esempio Rosalia Crispi.

Rosalia Crispi, unica donna tra "I Mille" di Garibaldi

Moglie del democratico e rivoluzionario siciliano Francesco Crispi, Rose Montmasson Crispi nacque a Saint-Jortoz in Savoia il 12 gennaio del 1843, quartogenita dei coltivatori Gaspard e Jacqueline Pathoud. Frequentò la scuola fino a 15 anni, ricevendo gli insegnamenti indispensabili per leggere e scrivere, poiché alternava lo studio alle faccende domestiche e al lavoro nei campi, e dopo la morte della madre emigrò a Torino, dove nel 1849 trovò lavoro come stiratrice. Proprio in quel periodo, nelle carceri del Palazzo Madama, conobbe Francesco Crispi, del quale era talmente innamorata da eseguire per lui i lavori che a quel tempo erano i più umili. Con la cospirazione mazziniana, nel 1853 Francesco Crispi fu costretto a lasciare il Piemonte e rifugiarsi a Malta, dove il 27 dicembre del 1854 i due celebrarono il loro matrimonio. In seguito si trasferirono a Parigi fino al 1858, da dove però vennero espulsi per le loro idee rivoluzionarie e forzati a raggiungere Giuseppe Mazzini a Londra.

Rosalia Crispi, unica donna tra "I Mille" di Garibaldi

Rosalia Crispi fu una donna molto importante nel Risorgimento, soprattutto perché fu l’unica donna a partecipare alla spedizione de “I Mille” guidata da Giuseppe Garibaldi. A quei tempi, infatti, alle guerre potevano partecipare esclusivamente gli uomini e le donne facevano solo da infermiere ai feriti e i minorenni dovevano dedicarsi allo studio. Nel marzo del 1860, mentre Crispi era impegnato nel progettare una spedizione che cacciasse i Borboni dal regno di Napoli, Rosalia andò con un vapore postale prima a Messina e poi a Malta, per avvisare patrioti e rifugiati dell’imminente sbarco di Garibaldi in Sicilia. Riuscì però a recarsi in tempo a Genova per unirsi al gruppo di volontari, appunto “I Mille”, per far parte della spedizione. Per non farsi riconoscere, la coraggiosa donna si travestì da militare e per tutte le battaglie svolse il ruolo di infermiera, importante per guarire la maggior parte dei feriti in scontri, come quello di Catalafimi, nel quale si guadagnò il titolo di “angelo di Catalafimi”.

Rosalia Crispi, unica donna tra "I Mille" di Garibaldi

Iniziò poi la sua parabola discendente… Dopo l’annullamento di matrimonio da parte di Francesco Crispi per poter sposare una donna più giovane, Rosalia infatti finì quasi in miseria ma continuò lo stesso a vivere a Roma, sostenendosi con la pensione assegnata di diritto dallo Stato ai “Mille garibaldini”. Morì sola e in povertà a Roma il 10 novembre 1904, sepolta, come aveva richiesto, con la camicia rossa e in un semplice loculo concesso gratuitamente dal comune nel cimitero del Verano, dove ancora oggi riposa. Come desiderava, ebbe una cerimonia laica nascosta in una carrozza, ma per testimoniare le sue imprese da eroina del Risorgimento, “I Mille” chiesero di mettere su un cuscino tutte le sue medaglie.

Ilenia Scarpaci

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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