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Brawlhalla: la cultura nordica diventa videogame

Molti giovani, e anche adulti, hanno ormai la passione del “gaming”, ovvero il giocare ai videogames come hobby, solitamente anche più di quello che viene raccomandato dai medici. Molto spesso ci sono giochi che, durante certi periodi, arrivano sulle vette delle classifiche, mentre altri, che lì non sono mai stati, vengono giocati da pochi.

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Un esempio di questi è “Brawlhalla”, un gioco picchiaduro, gratis, molto simile a “Super Smash Bros”, nel quale l’obiettivo è buttare fuori dalla piattaforma di combattimento l’avversario. Venne lanciato in “closed beta” nel 2014 per poi uscire nella versione “beta” su Steam il 3 novembre 2015. Il 17 ottobre 2017 il gioco è uscito dalla “beta”, contemporaneamente venendo lanciato anche su PlayStation 4 come “free-to-play”. Il 6 novembre 2018 è arrivato anche su “Xbox One” e su “Nintendo Switch”. Si può scegliere attualmente tra 42 personaggi, chiamati “leggende”, ognuno con mosse uniche e animazioni che rispecchiano la storia di ognuno di essi.

I personaggi possono essere comprati nel negozio con le monete ottenibili nel gioco tramite delle semplici partite ed essi vivono nel “Valhalla”, un enorme palazzo della mitologia nordica. Ogni personaggio può usare due armi e ha quattro statistiche, che sommate danno un valore di 22: attacco, destrezza, ovvero la forza degli attacchi pesanti, difesa e velocità. Nel gioco sono presenti dodici tipi di armi e ogni personaggio ha anche degli aspetti, chiamati “skin”, che possono essere ottenuti con le “Mammoth Coins”, ottenibili solamente tramite utilizzo di soldi reali, che prendono nome dalla casa sviluppatrice del gioco.

Queste monete possono essere utilizzate per comprare direttamente le “skin”, oppure lasciare tutto alla sorte comprando le casse, che hanno temi diversi, ogni 1-2 mesi circa. I personaggi possono avere anche dei colori, alcuni ottenibili tramite aumento di livello, altri tramite evento e altri tramite acquisto nel negozio con le monete classiche del gioco. Il gioco non è, a differenza di altri attualmente in voga, un “pay-to-win”, quindi spendere soldi reali non serve. “Brawlhalla”, anche se non è sui punti alti della classifica del “gaming”, trova ugualmente molti giocatori, dato che il giocare molte ore al giorno ormai è molto diffuso, e quindi la sua community si va sempre ad ampliare.

Stefano Pio Lazzara

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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