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La “Foscolo” presente a #PalermochiamaItalia il 23 maggio

Palermo 23 maggio 2018

Giorno 23 maggio 2018 la sveglia per migliaia di studenti di tutta la Sicilia è suonata prima del solito. A svegliarsi non sono state solamente le moltitudini di ragazzi e di ragazze che in un modo o nell’altro hanno raggiunto Palermo, bensì le coscienze di un intero popolo, per troppi anni offeso da quel mostro che con i suoi tentacoli ha soffocato la libertà di un’intera nazione. “Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere.” affermava Giovanni Falcone.

Ed è proprio questo lo spirito con il quale tutti hanno partecipato alla manifestazione in memoria degli uomini e delle donne delle scorte, del passato e del presente, che hanno rischiato e rischiano ogni giorno la vita per proteggere i servitori dello Stato, come i magistrati Falcone e Borsellino e tutti coloro che hanno perso la vita nella lotta contro la mafia. Mi sembra di aver letto da qualche parte che “Una persona buona si porta nella tomba la sua bontà, invece una persona malvagia viene ricordata nei secoli”.

Ed è proprio per questo che in migliaia a Palermo sono stati presenti per evitare che tutto ciò accada ancora. Anche quest’anno l’Istituto Comprensivo “Foscolo” ha partecipato all’evento con una rappresentanza di studenti e di docenti. Partiti in pullman verso le 8.15, dopo circa due ore e mezza di viaggio sono giunti a destinazione. Sin dalla partenza si respirava un clima diverso perché ognuno di loro sapeva che non era una gita qualsiasi, ma un viaggio verso una coscienza comune di legalità e di giustizia, mancata per troppo tempo ai siciliani e alla Sicilia, che oggi assume un valore immenso e tiene vivo il ricordo di chi si è sacrificato per noi. Sono trascorsi 26 anni dalla morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei tre uomini della sua scorta: Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo nella strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992, e del giudice Paolo Borsellino, ucciso neanche due mesi dopo, il 19 luglio 1992, sotto la casa della madre, in via D’Amelio. In ricordo di questi due uomini, che hanno perso la vita perché appartenevano al “Pool antimafia”, nato per indagare sulla criminalità organizzata a Palermo, la sera del 22 maggio è salpata da Civitavecchia la “Nave della Legalità”.

Il capo dello Stato Sergio Mattarella è intervenuto alla cerimonia di apertura delle celebrazioni del 26° anniversario delle stragi di Capaci e di via d’Amelio, ha salutato i mille studenti e studentesse provenienti da tutta Italia, che hanno risposto all’appello di #PalermochiamaItalia, campagna promossa dal Ministero dell’istruzione e dalla “Fondazione Falcone” e che si sono imbarcati diretti verso Palermo. I ragazzi sulla nave hanno avuto anche l’onore di conoscere Claudia Loi, sorella di un’agente della scorta di Borsellino, Emanuela Loi, prima donna delle scorte vittima della ferocia criminale. Alla manifestazione, invece, era presente anche Roberto Fico, presidente della Camera, che ha presenziato alle celebrazioni istituzionali tenutesi in mattinata nell’aula Bunker dell’Ucciardone, luogo in cui si è svolto il maxiprocesso a Cosa Nostra. Gli alunni della “Foscolo”, da parte loro, si sono radunati in una affollata piazza Magione, davanti ad un palco sul quale si sono esibiti vari personaggi del mondo dello spettacolo e inoltre hanno visitato gli stand delle forze dell’ordine e di varie associazioni impegnate nella lotta all’illegalità. Dopo pranzo, verso le 15:30, si sono invece recati davanti all’Albero di Borsellino in via d’Amelio per poi proseguire in corteo, diretti verso l’Albero di Falcone.

Durante il tragitto si sono fermati davanti ai luoghi dove hanno perso la vita gli uomini simbolo della lotta alla criminalità, come Boris Giuliano e Rocco Chinnici, e infine si sono uniti con l’altro corteo partito dall’aula bunker. Striscioni, slogan e canti sono stati protagonisti fino al momento in cui alle 17:58, l’ora della strage di Capaci, si è celebrato un minuto di silenzio in memoria di tutti coloro che hanno perso la vita dicendo “NO” alle mafie. Sulla strada del ritorno, stanchi ma soddisfatti, i ragazzi si sono resi conto di aver fatto un’esperienza davvero unica. Sono giovani e sanno poco di questo male così radicato nella nostra amata terra, ma hanno ricevuto un messaggio da tutto ciò, profondo e intenso, ricco di significati. Non dimenticare è il presupposto fondamentale e la manifestazione ha svolto pienamente il suo compito. La memoria comune di cui anche loro, ragazzi di oggi e uomini di domani, fanno parte deve rimanere viva e forte, perché l’arma più potente che abbiamo per sconfiggere la mafia è il ricordo di tutto il male che essa ha generato. Perchè la legalità deve essere lo spazio a nostra disposizione dove vivere una vita giusta per noi e per le generazioni a venire.

Martina Crisicelli

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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