venerdì, Marzo 29, 2024
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DORANDO PIETRI: UNA STORIA DI GAMBE E DI CUORE

Il 26/04/2018  al  parco Maggiore La Rosa di Barcellona Pozzo di Gotto, tutte le classi seconde “dell’Istituto Comprensivo Bastiano Genovese”, insieme alle classi quinte della “Destra Longano”, hanno partecipato ad un incontro con  Antonio Recupero, autore del libro “Dorando Pietri”  analizzato e studiato nel corso dell’anno scolastico.  L’autore, dopo aver studiato per 25 anni qui a Barcellona Pozzo di Gotto, ha continuato gli studi a Roma. Oltre a questo libro ha scritto:

NON C’E’ TRUCCO

E’ stato il primo libro pubblicato, dove l’autore si è potuto sbizzarrire, si tratta di una favola metropolitana con una narrazione molto semplice.

 

OPG

Tratta degli ospedali psichiatrici tra cui quello di Barcellona P.G.

 

MAGNOTTA WARS

 Dove l’autore racconta riferimenti sulla sua infanzia.

L’anno prossimo verrà pubblicata una nuova storia su Annarita Sabioni, una donna di Gioiosa Marea che pesava 45kg, all’età di 30 anni cominciò a fare sport, una ragazza alta 1,50 che riesce a superarne una di 2 metri circa. “Si parla di voler arrivare ad un risultato

All’incontro ha preso parte anche Mario Benenati, fondatore dell’Associazione “Fumetto Mania Factory”, incontro, che con gli interventi dei ragazzi presenti si è trasformato in un dibattito dove l’autore ha risposto in modo chiaro ed incisivo alle domande degli studenti.

Ecco le risposte alle nostre domande:

“come mai ha deciso di scrivere?”

“ scrivere non si sceglie, ma vengono in mente storie che possono essere raccontate in vari modi ad esempio: un film o attraverso una canzone, perché “ non si sceglie di fare qualcosa ma qualcosa sceglie noi.”

“ti è mai capitato di dover cambiare il testo perché non era adatto alla foto?”

“ nel libro Dorando Pietri l’approccio grafico è stato cambiato 8 volte prima di arrivare a questo”

“di cosa parla il libro?”

“ questo libro racconta una storia che descrive il lato più umano di Dorando, fondata sull’impegno e spiega che il talento, senza l’impegno e l’applicazione non serve a nulla . In un video formato solo da foto si può vedere un personaggio che arriva al traguardo in modo stanco, distrutto, che anche se non vedeva cercava di orientarsi con la testa, già sappiamo che poi svenì, questo perché il fratello prima della gara gli diede una pillola per farlo correre più veloce il cosiddetto “Doping” che gli provocò problemi al cuore.

“ MEGLIO PERDERE UNA MEDAGLIA, CHE CREARE DANNI A SE STESSI”.   

Messina Andrea

Chillemi Lucrezia

II B Istituto Comprensivo “Bastiano Genovese”

 

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