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Ayrton Senna: una leggenda indimenticabile

Ayrton Senna da Silva è stato, e sarà sempre, uno dei piloti che hanno “lasciato” il segno nella storia della Formula 1. Fortissimo sul bagnato, Ayrton ha vinto con onore tre mondiali: 1988, 1991 e anche nel 1990, tutti gareggiando con la McLaren. Pieno di qualità, Senna è un esempio di vita per tutti, non solo per i piloti che si sono ispirati a lui, e il suo talento ha spinto a tantissimi ragazzi a imitarlo, nonostante sia morto, per inseguire il loro sogno. Ne danno conferma ancora le migliaia di bigliettini, piccoli quadri, disegni e statuine che rappresentano il nostro campione nei suoi momenti di gloria attaccati sul muro del “Tamburello” del circuito automobilistico di San Marino, dove ancora oggi notiamo la traccia della bruttissima botta che ha ricevuto Ayrton dalla Williams.

1 maggio 1994

La scena è davvero commovente, perchè guardare tutte le persone che lo hanno onorato speranzose rendendogli omaggio, che credono in lui ancora come se non fosse morto, dà la misura del suo mito. Non si contavano i suoi traguardi nonostante l’età relativamente giovane. Ha guadagnato infatti in Formula 1 ben 16 terzi posti, 23 secondi posti e… ben 41 primi posti!

Nel Gran Premio del Giappone del 1988 lottò con tenacia fino a vincere il primo dei suoi tre mondiali e possiamo immaginare facilmente la gioia stampata negli occhi mitici e bellissimi di Ayrton: magico sulle macchine, incorreggibile nella vita reale. Egli era brasiliano e, si sa, la maggior parte dei brasiliani predilige il calcio… Ma lui era diverso, mai banale. Fin da piccolo è stato incantato dalle automobili tanto che, ancora fino a tre anni, non riusciva a camminare. Coincidenze? Io credo di no. Sembrava proprio che il piccolo Ayrton volesse fare i primi passi su un’automobile e, già a quattro anni, si costruisce un “kart” che come motore ha una falciatrice. Era più che felice, non si può descrivere la sua espressione sbalordita e con un misto di paura nello sguardo, come tradiscono le foto che lo ritraggono. Paura perchè sarebbe salito nel suo primo “kart”, anche se rudimentale. Quell’esperienza lo avrebbe segnato per tutta la vita. Tra i tanti, egli conquisterà un traguardo importantissimo cioè essere considerato da molti il più forte pilota nella storia della F1. E per rendergli omaggio è stato creato addirittura un fumetto, “Senninha”, che racconta a fumetti le imprese di Ayrton, segno questo che il suo mito, nonostante siano trascorsi ormai 24 anni dalla sua tragica morte, non accenna ad appannarsi e anzi si accresce sempre di più. Chi ha avuto la fortuna di incontrarlo, poi, si deve considerare fortunato a non scordarlo mai.

 

Carlotta Scolaro

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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