venerdì, Aprile 19, 2024
Comprensivo Boer Verona-Trento, MessinaIstituti della Provincia

Wonder: la bellezza della diversità

Giovedì 08 febbraio l’Istituto Comprensivo Boer-Verona Trento ha assistito alla proiezione del film “Wonder”, tratto dall’omonimo romanzo di R.J. Palacio, uscito nelle sale alla fine del 2017, con la regia di Stephen Chbosky.

La pellicola affronta il tema della diversità, con toni ironici e delicati, e ci insegna l’arte dell’accoglienza. Il film racconta la storia di Auggie Pullman, interpretato da Jacob Tremblay, un bambino di 10 anni, nato con una malformazione facciale che l’ha costretto a subire ben 27 operazioni al volto. Il bambino non è mai andato a scuola, ma ha ricevuto un’educazione a casa da sua madre (interpretata da Julia Roberts), per tutta la durata delle scuole elementari. I genitori hanno sempre cercato di tutelarlo e proteggerlo, ma adesso con l’inizio delle tanto temute scuole medie, la situazione cambia: decidono di iscriverlo in una scuola pubblica.

L’inizio del film presenta proprio questa sua “prima volta” a scuola. Auggie, però, spaventato all’idea di essere visto dai compagni e di relazionarsi con persone nuove, decide di uscire di casa indossando il suo amato casco da astronauta, con il quale era solito coprirsi il volto per non essere costantemente osservato da tutti. I primi tempi nella nuova scuola non sono facili per Auggie: percepisce ostilità, diffidenza e sguardi pieni di giudizio e pregiudizio. Inoltre subisce ripetuti atti di bullismo, che lo fanno ancora di più chiudere in se stesso. Ma non appena un ragazzino di nome Jack stringe amicizia con lui, improvvisamente si sente apprezzato, accolto, compreso e finalmente felice. Quest’incontro riveste un’importanza eccezionale, perché per Auggie quella era la prima amicizia, e Jack era la prima persona, al di fuori della sua famiglia, ad accettarlo per il suo aspetto interiore e a non avere paura del suo aspetto fisico. Auggie si sentiva uno come gli altri. Però, inaspettatamente, Jack lo ferisce profondamente, con un’affermazione sul suo aspetto fisico. Tanti sentimenti si scatenano in Auggie: rabbia, tristezza, delusione, amarezza. Il bambino crede che nessuno possa veramente diventare suo amico, perché nessuno lo guarda per quello che è davvero, ma si fermano tutti a giudicarlo per il suo aspetto esteriore. Ma, nonostante le sue paure, riesce a stringere amicizia con una ragazzina di nome Summer e lo stesso Jack, pentito per la sua azione, riesce a farsi perdonare e a recuperare il rapporto con lui. Gli atti di bullismo che Auggie subisce, però, sono ripetuti e continui: trova nell’armadietto dei bigliettini pieni di insulti, caricature del suo volto, e frasi intimidatorie. Grazie all’aiuto dei suoi veri amici, Summer e Jack, Auggie riesce a sconfiggere questi bulli che lo tormentano, affrontandoli con coraggio, e facendo loro capire che non è l’aspetto esteriore a determinare una persona.

L’atto più grave che il bambino subisce è quello di vedere cancellata la sua presenza dalla foto di classe. A questo proposito una delle scene che più colpisce nel film Wonder e più fa riflettere è proprio quella relativa alla convocazione, da parte del preside della scuola di Auggie, della famiglia del bullo che tanto lo perseguita, Julian. Il preside, una delle figure più positive all’interno del film, cerca di analizzare insieme al ragazzino i motivi che l’hanno spinto a comportarsi in maniera tanto cattiva nei confronti di Auggie e in questa occasione traspare una delle morali più belle, dei messaggi più veri dell’intera pellicola: “Auggie non può cambiare il suo aspetto fisico, ma siamo noi – sostiene il preside – a poter cambiare il nostro modo di guardare”. A controbilanciare la positività del preside, però, ci pensano inaspettatamente i genitori del bullo: la madre, in particolare, puntualizza di essere stata lei a cancellare la presenza di Auggie dalla foto di classe, con Photoshop, perché non voleva che i suoi familiari, i suoi ospiti, potessero soffermarsi ad osservare quella “mostruosità” invece di suo figlio Julian. Questo colpo di scena inaspettato ci ha fatto riflettere molto. Abbiamo capito che Julian non faceva il bullo perché nato cattivo, anzi: davanti alle parole del preside, il ragazzino appare davvero mortificato, pentito e sinceramente dispiaciuto per tutte le cattive azioni che ha compiuto contro Auggie. Come sarà evidente anche alla fine del film, quando il ragazzo sarà tra i più grandi fan di Auggie, che verrà premiato davanti a tutta la scuola. Il personaggio che invece non ha alcun tipo di scusante, è proprio la mamma di Julian: piena di pregiudizi, si comporta con cattiveria e superficialità, e di conseguenza trasmette questa negatività anche al figlio. Questo ci fa capire l’importanza di avere una solida famiglia alle spalle, che ci educhi con una morale, dei validi insegnamenti e ci insegni l’arte dell’accoglienza e dell’accettazione del diverso.

Il film, come anticipato, si conclude con la rivincita di Auggie: ormai con tanti amici al suo fianco, riceverà il premio di fine anno della scuola, ottenendo anche una standing ovation tutta per lui.

Le morali di questo film sono diverse, e ci siamo soffermati molto ad analizzarle. Principalmente vertono su questo: la diversità non è una minaccia per noi, ma anzi può rappresentare solo un arricchimento per la nostra persona. I veri amici non giudicano dall’aspetto fisico, bensì da quello interiore; altrimenti non possiamo definirli dei veri amici. Fermarsi davanti alle apparenze, come faceva la maggior parte dei compagni di scuola di Auggie, è un errore: perché, così facendo, non si conosce veramente una persona, ma la si tratta con pregiudizio e superficialità. Nel mondo non siamo tutti uguali, e questa diversità che ci caratterizza tutti è un punto di forza, non di debolezza o pericolo, e dobbiamo imparare ad accettare ognuno per come è veramente, senza averne paura o senza isolarlo, come capitava all’inizio ad Auggie. Bisogna accettarsi per come si è, ed essere dei veri amici a prescindere dall’aspetto fisico; non bisogna mai fermarsi davanti alle apparenze, con superficialità e pregiudizio. Wonder ci fa capire quanto ognuno di noi abbia le proprie particolarità e diversità, che vanno sempre accettate e soprattutto rispettate. Auggie ci insegna che essere diversi è la vera nostra bellezza, che va oltre le apparenze e l’essere tutti uguali.

Il messaggio del film Wonder è: “se non ti piace quello che vedi, cambia il tuo modo di guardare”. Noi tutti siamo d’accordo con questo messaggio, e aggiungiamo anche che a volte è proprio l’essere diversi, a renderci unici.

 

La classe 1C

Daniele Cattareggia, Sofia Costantino, Samuele Cucé, Simone De Marco, Santina Di Bella, Oriana Di Marco, Angela Falcone, Alessandra Franza, Arianna Gardelli, Sofia Leone, Leonardo Liotta, Alexis Lizarraga, Martina Maucci, Rebecca Morgante, Francesco Pilato, Beatrice Roman, Anna Ruggieri, Salvatore Saccà, Giorgia Saya, Micaela Sidoti, Francesco Spanò, Simona Squillaci, Simone Sulfaro, Gaia Tavilla, Giovanni Trimarchi, Agnese Trovatello, Sofia Villari.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.