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Grazie a…Rita Levi Montalcini

Ruolo nel mondo scientifico come donna e scienziata

«L’umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi sessi»

(Cit. Rita Levi Montalcini)

Cresciuta in un mondo vittoriano nel quale dominava la figura maschile e la donna aveva poche possibilità, ha dichiarato di averne risentito poiché sapeva che le capacità di uomo e donna sono le stesse.

Ha rinunciato per scelta a un marito e a una famiglia per dedicarsi interamente alla scienza. Riguardo alla propria esperienza di donna nell’ambito scientifico ha descritto i rapporti con i collaboratori studiosi sempre amichevoli e paritari, sostenendo che le donne costituiscono, al pari degli uomini, un immenso serbatoio di potenzialità.

Ha dichiarato in interviste che suo padre, da bambina, ripeteva a lei e alla sorella che dovevano essere libere pensatrici.

Biografia

Rita Levi Montalcini nasce a Torino il 22 aprile 1909 e muore a Roma il 30 dicembre 2012.

Nata in una famiglia ebrea, figlia dell’ingegnere elettrotecnico e matematico Adamo Levi e della pittrice Adele Montalcini, aveva un fratello e due sorelle di cui una era sua gemella. Entrambi i genitori erano molto colti e trasmisero ai loro figli il proprio apprezzamento per la ricerca intellettuale.

È stata una neurologa, accademica e senatrice a vita, Premio Nobel per la medicina del 1986.

Gli studi

Nel 1947 prese la cattedra di docente del corso di Neurobiologia al Dipartimento di zoologia della Washington University. Negli anni ’50 le sue ricerche portarono alla scoperta e all’identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa. La proteina prodotta dalle cellule nervose è in grado di favorire la moltiplicazione delle cellule nervose. Quindi il tessuto nervoso non ha una struttura fissa ma può essere facilitato da una sostanza che fu chiamata Nerve Growth Factor (NGF).

Le persecuzioni razziali

A seguito delle leggi razziali nel 1938 in quanto ebrea Rita fu costretta ad emigrare in Belgio.

I Levi-Montalcini sopravvissero all’Olocausto restando nascosti a Firenze divisi in vari alloggi sino alla liberazione della città. La Montalcini divenne medico presso il Quartier generale anglo-americano. Terminata la guerra tornò con la famiglia a Torino nel 1945.

I riconoscimenti

Oltre al premio Nobel ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti tra i quali cinque lauree honoris causa. Nel 1963 è stata la prima donna scienziata a ricevere il Premio Max Weinstein. È stata membro della American Academy of Arts and Sciences, la National Academy of Sciences, e della Accademia Nazionale delle Scienze.

Ha vinto inoltre il premio internazionale Saint-Vincent e il premio Feltrinelli.

È diventata anche Presidente Onorario del Comitato Nazionale per la Bioetica.

 

Chillemi Lucrezia

Messina Andrea

II B

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