venerdì, Marzo 29, 2024
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EUFORIA PERICOLOSA

Una “trappola” che crea dipendenza e che prende sempre più piede, non solo nel mondo degli adulti ma soprattutto nel mondo degli adolescenti, è la droga, che ogni giorno lega a sé sempre più giovani e ha sempre più “follower”. Si tratta di un fenomeno molto allarmante e crescente, con tantissime sfaccettature negative. Come può una polverina portarti alla morte? Come può una sostanza annebbiarti il cervello, bruciare migliaia di neuroni e farti credere che vada tutto bene e che ti migliori la vita? Abbiamo tanti tipi di droghe: alcune vanno fumate come la marijuana; altre vanno sniffate come la cocaina, altre vanno iniettate. Una nuova droga, invece, di ultima generazione e che va ingerita, è l’ecstasy, una pillola economica poiché il suo costo varia dai 5 ai 20 euro. Solitamente sono classificate come “leggere” le sostanze stupefacenti che si fumano e “pesanti” quelle che si sniffano e che si iniettano ma, secondo me, non esistono droghe leggere e droghe pesanti oppure meno nocive… Sono tutte sostanze che ti creano dipendenza e ti portano a una leggera e agonizzante morte, chi prima e chi dopo. Un’altra distinzione che si fa in base all’effetto immediato che esse provocano è invece tra droghe deprimenti, droghe stimolanti (come cocaina, anfetamina) e droghe allucinogene.

Tutte comunque creano dipendenza e assuefazione ma, nonostante ciò, la droga non è vista da tutti come un pericolo per la società, anzi alcuni sono favorevoli alla sua liberalizzazione e ad un uso non controllato. Sballo, spensieratezza, euforia: questi sono gli aggettivi che la maggior parte di chi ne fa uso le attribuisce poiché essa per loro è una “salvezza”, visto che quando l’assumono si creano un mondo tutto proprio che li porta ad uno stato di ebbrezza ed euforia, aumentando i battiti cardiaci. Le conseguenze fisiche e mentali non importano se, per chi la usa, essa fa evadere per un po’ dal bruttissimo mondo senza felicità e fa stare meglio. Invece è un percorso che più o meno lentamente distrugge. Il mio invito è quindi questo, a chi si sente attratto dai “paradisi artificiali”: non siate dipendenti da questi surrogati della felicità perché essa può essere trovata in altri modi meno pericolosi. Guardate il mondo che vi sta attorno, guardate i vostri amici e familiari e pensate che si può essere felici anche nella realtà. Il resto, il benessere costruito da sostanze psicotrope, è solo una fragile illusione.

 

Chantal Coppolino

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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