giovedì, Marzo 28, 2024
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Il telescopio Kepler continua a sorprenderci

il nostro Sistema Solare è non più così ,,, speciale !

Un’attesa durata anni, spezzata dall’annuncio recente della Nasa sulla scoperta dell’ottavo pianeta del Sistema Kepler 90.

La stella, Kepler 90, è stata scoperta già nel 2013 ma le informazioni ricevute dal telescopio spaziale  Kepler non sono ancora finite. Il telescopio,  lanciato nel 2009,  ha l’obiettivo di trovare pianeti simili alla Terra in dimensioni e potenzialmente abitabili, utilizzando il cosiddetto metodo del transito, che  consiste nel controllare la luce emessa da una stella e la sua eventuale diminuzione se di fronte ad essa transita un pianeta.

Questo sistema planetario dista 2545 anni luce da noi e, fino a poco tempo fa, si pensava avesse sette esopianeti  orbitanti attorno alla stella e, grazie all’intelligenza artificiale di Google, si sono potuti ottenere dei risultati relativi alla scoperta.

Si trattava infatti di ben 35.000 dati riguardanti potenziali pianeti extrasolari analizzati dal telescopio Kepler, e grazie a Google Ai si è potuta velocizzare l’analisi. Durante la conferenza stampa della Nasa, i due  astrofisici Andrew Vanderburg e Christopher Shaullue,  hanno spiegato di aver usato allo scopo i sistemi dell’intelligenza artificiale, e in particolare le reti neurali (reti informatiche ispirate a quelle biologiche delle cellule neuronali, in grado di acquisire ed elaborare informazioni dal mondo esterno) per creare un algoritmo capace di riconoscere un esopianeta con una precisione del 96%.

La scoperta dell’ottavo pianeta nel Sistema Kepler 90 fa concorrenza al nostro Sistema Solare, che fin’ora era l’unico a possedere otto pianeti; infatti, secondo i dati esiste la possibilità di altri mondi nel sistema Kepler 90.

Gli scienziati affermano che la distanza tra i pianeti è molto più compressa, in effetti il pianeta più lontano del Sistema Kepler 90 equivale alla distanza della Terra dal Sole.

“Kepler 90i è come una versione in miniatura del nostro Sistema solare”, racconta infatti Vanderburg durante la diretta della Nasa. “Ci sono pianeti di piccole dimensioni nella zona interna, e pianeti di dimensioni maggiori in quella esterna. La differenza è che per quanto ne sappiamo attualmente è tutto concentrato in uno spazio molto minore”.

L’ultimo esopianeta scoperto, Kepler 90i, è il terzo per distanza dalla propria stella, esattamente come la terra.

Purtroppo però le condizioni non sono del tutto favorevoli alla vita, infatti si è calcolata una temperatura di 400 °C e un diametro del 30% più grande della terra, ed inoltre il moto di rotazione attorno alla stella si effettua ogni 14,4 giorni.

Solo per testare l’Ai (artificial intelligence), questa collaborazione tra Nasa e Google ha permesso anche la scoperta di un sesto pianeta nel Sistema Kepler 80 tra altri 670 sistemi planetari.

Infine, come dicono gli scienziati, le dimensioni del sistema Kepler 90 fanno sospettare della possibilità di un numero maggiore di pianeti rispetto a quelli già conosciuti.

Ciò significherebbe che magari, in fondo, il sistema solare non sia così speciale come abbiamo creduto in tutti questi anni e che, anzi, sia nella norma dell’Universo.

Riccardo Crisafulli 4DBA

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