venerdì, Aprile 19, 2024
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Il presepe al Majorana

In questi giorni magici che precedono il Santo Natale gli alunni dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Ettore Majorana” hanno allestito nell’androne un semplice ma suggestivo presepe, oltre che un festoso e colorato albero, lavorando al loro allestimento con spirito di allegra cooperazione e di sincero entusiasmo.
Al di là dei possibili dubbi e discutibili resistenze emerse più o meno apertamente nel corso degli ultimi anni, il presepe è simbolo culturale, storico e religioso. Esso è elemento fondante della nostra tradizione storica ed artistica, oltre che immagine legata alla religione cattolica.

Da una tradizione secolare si racconta che fu San Francesco, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre del 1223, ad allestire, con l’aiuto di un gruppo di “poverelli”, tra le montagne e le colline della Valle Santa, ricoperte di neve, per la prima volta il Presepe vivente riproducendo la natività di Betlemme. La raffigurazione della Natività ha tuttavia origini ben più remote, infatti già i primi cristiani usavano scolpire o dipingere le scene della nascita di Cristo nei loro punti di incontro, ad esempio nelle Catacombe.
La prima vera rappresentazione della Natività si ritrova nell’affresco delle catacombe di Santa Priscilla, nel II sec. d.C., e raffigura la Madonna con in grembo il Bambinello, per la presentazione ai re Magi.

Come consuetudine vuole, anche il nostro presepe al Majorana, oltre ai personaggi della Natività, è ricco di svariati personaggi, rappresentati in statuine di ogni forma e materiale che, inevitabilmente strappano ad ogni passante, anche a quello più distratto e frettoloso, un sorriso denso di emozioni e ricordi.

Grazie di cuore, quindi, ai nostri ragazzi che attraverso questa semplice e affettuosa rappresentazione della Sacra Natività hanno dato ancora una volta dimostrazione del loro forte sentire e del loro profondo legame con le tradizioni più care, nella piena consapevolezza però che il presepe ha sempre avuto un carattere di universalità e fratellanza fra i popoli e le diverse culture.

 Ecco allora i personaggi del presepe, di diversa provenienza, dalla diversa storia, dalla diversa estrazione sociale, dalla diversa ideologia e cultura che, in un moto corale, si muovono verso un bimbo che nasce!

E il nostro presepe è proprio un inno alla Vita e all’Uomo. Un omaggio al presepe che racchiude in sé i valori dell’umanità.

Il valore dell’essenziale: nella grotta tutto è ridotto all’essenziale; non c’è miseria ma c’è povertà e la povertà educa!

Il valore della pace: per un momento tutto il mondo è in pace; ecco nasce l’Uomo nel silenzio; a Natale tutti siamo più buoni e più concilianti, più umani, più educatori.

Il valore della tenerezza: nella grotta tutto è tenero; Giuseppe, Maria e persino l’asinello e il bue che riscaldano il bambino Gesù; non importa se c’è freddo, nella grotta ci sono cuori caldi.

Il valore della gioia: si annuncia una grande gioia nella nascita del Salvatore e la gioia è un valore indiscutibile, assoluto come l’amore.

L’augurio a tutti è quello di un Natale di amore e di gioia!

Franca Genovese

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